Recensioni / L’Italia di mezzo potrebbe salvare il Paese

Il governatore Rossi in un libro indica la strada della macroregione composta da Marche, Toscana, Umbria

L’Italia di mezzo, formata da Marche, Toscana, Umbria, potrebbe salvare il Paese?
Il modello economico-sociale e l’organizzazione istituzionale di queste regioni potrebbero essere di riferimento anche per le altre secondo L’Italia Centrata. Ripensare la geometria dei territori, volume curato dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, per Quodlibet, presentato al Salone del Libro di Torino. «Questo libro prova a fare il punto sulle ragioni della crisi della politica – ha detto Rossi – legata soprattutto alla separatezza della classe intellettuale visto che la prima ha precluso a se stessa la funzione del pensare».
I grandi partiti di massa, ha aggiunto Rossi, affiancato dal sociologo Aldo Bonomi e da Anna Marson, docente di Pianificazione urbanistica all’Università di Venezia, in sala Raimondo Orsetti per la Regione Marche, «avevano la forza di sviluppare un racconto che nasceva da un dibattito con gli intellettuali. Oggi la separazione nasce dalla subordinazione della politica all’economica di fronte alla quale qualsiasi discussione risulta inutile visto che è quest’ultima che determina il passo, in Italia, in Europa, con i Panama papers» con il rischio di creare «situazioni di disuguaglianza che rischiano di accentuarsi ancora di più».
Ma, per Rossi, «non tutto passa così. C’è il valore delle relazioni come quella con il sindacato». Qualcuno, ha aggiunto «pensa che oggi si vinca con la comunicazione, che i corpi intermedi sociali abbiano poco valore ma i cittadini e gli imprenditori cercano una risposta nelle istituzioni, specie nelle Regioni».
Nei territori di Marche, Umbria e Toscana «c’è stato uno sviluppo partito dalla mezzadria, dai distretti, dal valore di un paesaggio, da politiche che hanno puntato all’equilibrio, nella resilienza anche nell’affrontare fenomeni sociali come la migrazione, nella capacità di creare un ambiente sociale inclusivo anche grazie agli investimenti in sociale e sanità».
Una visione, questa, ha aggiunto Rossi, «su cui ripensare un assetto del Paese, che non sia quello di una verticalizzazione verso il centro ma di una classe politica, di istituzioni in grado di affiancare gli imprenditori che hanno reagito alla crisi di fronte i grandi player nazionali e internazionali, di andare in Europa a far sentire la propria voce. Altrimenti non contiamo nulla e non serviamo allo sviluppo».
Protagonisti marchigiani del Lingotto, anche Giovanni Allevi, che ha presentato “Vi porterò con me. La mia vita con la musica”, edito da Rai Eri, e la giornalista Anna Maria Danese con “La cosa doppia”, opera prima per la salentina Besa Editrice. Nello stand dell’Associazione di Storia Contemporanea presentati “Moneta e Impero. Benessere, sovranità, democrazia: come e perché li stiamo perdendo” di Luca Frontini per Zefiro, “Dodici passi nella storia. Le tappe dell’emancipazione femminile”, curato da Lidia Pupilli per Marsilio, e oggi alle 14 nuova rivista “Itineris. Storia dei viaggi in età contemporanea”.