Recensioni / Re-Evolution il Maxxi si rifà il volto

Merz, Rondinone Mircea Cantor. Così riparte il Maxxi

Una Re-Evolution per il museo di via Reni che triplica gli spazi e dialoga con la città

«Avviso ai visitatori: stiamo allestendo l’opera di Mircea Cantor, Anima, 2012». Il cartello si leggeva ieri a metà giornata all’ingresso della piazza del Maxxi, dove un gruppetto di falegnami e carpentieri erano impegnati a montare un imponente scheletro in legno e corda, alto circa otto metri e lungo dieci, che l’artista rumeno ha progettato ispirandosi alla basilica di San Pietro con l’intenzione di riportarla alla sua essenzialità, all’«anima» stessa del cattolicesimo.
A partire da oggi, completato l’allestimento, il pubblico troverà il museo realizzato da Zaha Hadid trasformato da cima a fondo, a cominciare dalla piazza, animata da nuove grandi installazioni, tra cui lo straordinario Winter Moon, il calco in alluminio del tronco di un ulivo millenario dipinto di smalto bianco, scelto tra quelli che Ugo Rondinone aveva già esposto di recente a Place Vendome a Parigi e ai Mercati di Traiano a Roma.
E poi ecco, proprio di fronte all’entrata del museo, l’imponente MareMerz di Elisabetta Benassi, un grande barcone da pesca che traina, impigliata nella rete, l’ultima automobile appartenuta a Mario Merz. L’opera dialoga in diretta con il Triplo Igloo di Merz, che già si intravede all’interno, oltre la vetrata del piano terra, dove è stata spostata e risistemata la collezione permanente sotto il titolo «The Place to Be».
Intorno a questa collezione ruotano tutti i cambiamenti e le novità che ieri sono stati illustrati dalla presidente del Maxxi Giovanna Melandri, affiancata dal direttore artistico Hou Hanru e dai direttore di Maxxi architettura e Maxxi arte, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi. In quella che è stata annunciata come una Re-Evolution, il museo triplica i suoi spazi esponendo opere conservate nei depositi, diventa più accogliente e aperto alla città, con tutto il piano terra a ingresso gratuito dove le esposizioni di arte si alternano a quelle di architettura, e nuovi servizi per il pubblico, come il laboratorio per bambini, la video gallery permanente realizzata in collaborazione con In Between Art Film, la nuova gestione del ristorante affidata alla chef stellata Cristina Bowerman e la nuova caffetteria-bookshop con accesso diretto da via Guido Reni.
Tra le novità, anche alcuni comodati e donazioni d’artista. Al primo piano il percorso continua con due focus dedicati ai temi della città e della casa, con una serie di disegni di architetture immaginate per Roma da Franco Pierluisi che fa da contrappunto ai modelli di opere realizzate, come la Moschea di Paolo Portoghesi, l’Auditorium di Renzo Piano, la Nuvola di Massimiliano Fuksas. Aggiornato anche il catalogo della collezione permanente, nell’edizione di Quodlibet.