Per quei pochi che sono miti già in vita, ciò che resta dopo la morte è diventare monumenti. Maria Callas è una di queste rare figure e solo a chi ha la possanza e la tridimensionalità del monumento si possono dedicare volumi che mescolino le vicende biografiche all’analisi musicologica, all’interpretazione dei significati del personaggio nella cultura mondiale e soprattutto alle ricadute che l’attività di una cantante lirica può avere in molte altre discipline, dal cinema alla moda. Mille e una Callas (a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, Quodlibet) raccoglie in seicento pagine quasi quaranta saggi di diversi autori – studiosi, intellettuali e artisti – che l’hanno conosciuta o anche solo ascoltata. Tra questi Arbasino, Paolo Poli, Franca Valeri e Hans Werner Henze.