“Sportivo sarà lei” è la nuova imperdibile raccolta degli scritti di Viola, giornalista libero e controcorrente
Era l’ipotesi per una sigla. Titolo: Sport è… Alcune strofe. “Sport è dimenticare i luoghi comuni. Credere che Charlie Brown sia davvero esistito. Invecchiare alla Pertini. Rilasciare un’intervista come questa. Essere ottimisti. Calpestare i luoghi comuni…” L’autore? Beppe Viola. Un grande del giornalismo sportivo italiano. Grande? Grandissimo. Troppo presto, maledizione, strappatoci. Aveva 43 anni quando un’emorragia cerebrale lo stronca, nel 1982. Divertire e divertirsi era il talento di Beppe Viola. E per chi ancora non lo conoscesse e amasse, Quodlibet editore prosegue la meritoria riproposta dei suoi scritti. Dopo Vite vere compresa la mia ecco questo libro, fatto di testi dimenticati o dispersi («fogli, foglietti, appunti… più un tot di pezzi strepitosi, distribuiti a chi capiva la stoffa e a chi no», racconta Giorgio Terrazzi), per venire catapultati nel laboratorio Viola in tutta la sua più irriverente sardonicità, là dove è concentrato il suo istinto creativo, fatto di sorpresa, stupore, spiazzamento. Naturalmente, si parla di calcio: Milan, Inter, doping, arbitri, moviola, presidenti, tifosi, ma anche di rugby, amicizia, cavalli, donne; poi ci sono interviste mai realizzate, una serie di quelli che tagliati dalla canzone, progetti per altre canzoni, spot pubblicitari e trasmissioni radiofoniche. Sono pezzi che possono essere letti anche come una biografia in filigrana dell’ultimo Viola, segnata dalla creazione dell’agenzia giornalistica Magazine, altrimenti detta Marchettificio: «La scelta dei collaboratori – scrive Viola – viene fatta soltanto ed esclusivamente sulla base della mia simpatia personale. In tanti anni di marciapiede sappiamo perfettamente quali sono i giornalisti bravi, quelli modesti, chi beccala stecca e chi lavora seriamente e con competenza». Quella Milano e quell’talia vengono spietatamente scansionate dal suo occhio vigile e malinconico, e filtrate da un «lessico famigliare» che è ormai diventato patrimonio nazionale. Accompagnano la raccolta le testimonianze inedite (e dolcissime) della figlia Marina Viola, di Giorgio Terrazzi, noto commentatore sportivo e scrittore, nonché allievo e grande amico di Beppe Viola, e di Marco Pastonesi, giornalista sportivo e scrittore. Tanto affetto per chi manca, immensamente, a chi ama lo sport. Perché lo sport è calpestare i luoghi comuni. Come faceva Beppe Viola.