Recensioni / L'architettura della villa moderna - vol. I

Primo volume di una collana composta da tre pubblicazioni declinate per periodi storici dall’inizio del 900 a oggi, questo libro tratta della villa moderna legata ai movimenti d’avanguardia nelle sue diverse declinazioni nazionali e linguistiche. “Gli anni della grande sperimentazione 1900-1940”, sarà seguito dai progetti segnati dalla nascita e crepuscolo dell’International Style (1940-1980) e dall’epoca degli ‘ismi’ – postmodernismo, regionalismo critico, decostruttivismo – (1950-2015). Si tratta di una ricerca universitaria incentrata sul ridisegno alla stessa scala di un’attenta selezione di ville moderne, in modo da poterne eseguire una collezione sinergica in grado di permetterne nuove letture e confronti, di stimolare nuove riflessioni anche progettuali. Una sorta di ‘mappatura’ architettonica di un tipo assunto nella storia dell’architettura tra i principali oggetti di sperimentazione linguistica. “A differenza di altre tipologie, la villa riassume in sé tutti i contrasti, le antinomie, le idiosincrasie del rapporto con la committenza, con la storia dell’architettura pronta a mostrarci la figura dell’architetto in perenne stato di odi et amo con il cliente” (A. Boschi). La sezione dei Ri-disegni delle piante, assonometrie e dei fronti delle ville raffigurate in scala 1:400 è anticipata da una serie di contributi storico-critici di diversi autori dedicati alla lettura di progetti specifici, da Casa Millard di F.L. Wright a Villa Mairea di Alvar Aalto. Leggere l’architettura della villa moderna è anche rintracciare “un deposito di miti, e non solo architettonici. Proprio per la minor inerzia rispetto alle trasformazioni imposte dai gusti e dall’immaginario di un’epoca, la villa rappresenta il punto di vista istantaneo dell’architettura sul proprio tempo, un punto di vista lontano dalla quotidianità, ma con una maggiore precisione e profondità descrittiva del senso dell’abitare” (L. Lanini).