Architettura, urbanistica, interni, museografia, spazio urbano, pianificazione territoriale, maestri di ieri e di oggi, futuro: una panoramica del 2017 dal punto di vista dell’editoria di settore, con una selezione di volumi non solo per specialisti. E un auspicio per il 2018.
Il volume prende in esame gli anni della formazione di Renzo Piano, vale a dire quelli che precedettero l’exploit del Centre Pompidou. Il sorprendente successo ottenuto da un architetto allora poco più che trentenne nel celebre concorso internazionale del 1971 ha messo per molto tempo in ombra le sue precedenti esperienze, che sono invece fondamentali per comprendere non solo la genesi del Beaubourg ‒ concepito insieme a Richard Rogers e Gianfranco Franchini e aperto quaranta anni fa ‒ ma anche di tutta la sua produzione successiva. Il fitto intreccio delle sue complesse radici culturali, che si diramano in molte direzioni differenti, viene ora finalmente districato da Lorenzo Ciccarelli, che per primo ha potuto accedere agli archivi della Fondazione Renzo Piano, costruendo un racconto inedito e ben calibrato. Ma soprattutto esclusivamente iconografico: “Come per la preistoria la documentazione è affidata ai fossili – residui integri o parziali di organismi un tempo viventi –, così la memoria degli esordi professionali di Piano sopravvive unicamente nelle fotografie e nei disegni d’archivio: non rimangono edifici”.