Recensioni / Cento case popolari, fotografate da Fabio Mantovani

Nelle sue 152 pagine, un volume edito da Quodlibet riunisce le fotografie realizzate da Fabio Mantovani in grandi complessi abitativi italiani, dal quartiere Gallaratese di Milano alle Vele di Scampia, tutti realizzati tra gli anni Sessanta e i Settanta. Il risultato è un ritratto coerente - e non giudicante - della vita quotidiana nelle periferie italiane.

Curato da Sara Marini e pubblicato dalla casa editrice Quodlibet, il libro Fabio Mantovani. Cento case popolari riaccende i riflettori sul tema dell’edilizia pubblica, riunendo insieme una serie di fotografie realizzate all’interno di 10 sistemi abitativi distribuiti sull’intero territorio nazionale.
Fotografo di architettura, di interni e corporate, classe 1970, Mantovani ha documentato i complessi Cielo Alto a Cervinia, Rozzol Melara a Trieste, Gallaratese a Milano, Forte Quezzi a Genova, Barca a Bologna, Villaggio Matteotti a Terni, Nuovo Corviale a Roma, Le Vele a Scampia, Spine Bianche a Matera e ZEN a Palermo.
Concentrandosi su una specifica stagione dell’architettura italiana e sul periodo compreso tra gli anni Sessanta e i Settanta del Novecento, l’autore ha in un certo senso scelto di rinnovare un genere letterario ormai secolare – il cosiddetto “viaggio in Italia” – a partire da edifici legati “tra loro da una visione di città, da una politica, soprattutto da un pensiero moderno comune e al tempo stesso sfaccettato; e poi ci sono gli ospiti di queste strutture, che si sono trovati per scelta, o loro malgrado, a viverle ed abitarle”, come ha sottolineato la stessa Sara Marini.
Per Mantovani la fotografia non è allusione, è precisione – ha osservato Piero Orlandi nella postfazione. – Le sue foto non sono narrative, non c’è un racconto perché il momento giusto per vedere e fotografare quegli edifici è quello e soltanto quello, non c’è un prima e un dopo possibile”.