Recensioni / Omaggio a Grasso Cannizzo

L’opera della progettista ragusana Giuseppina Grasso Cannizzo è analizzata da Sara Marini in un libro sul concetto di autorialità in architettura

Nonostante il suo appartato lavoro progettuale si concentri quasi esclusivamente sulla Sicilia e sia privo di approcci declamatori e sensazionalisti, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo è un’architetta molto stimata nel panorama internazionale, tanto da avere ricevuto prestigiosi riconoscimenti e da essere stata selezionata da Alejandro Aravena per Reporting from the front, edizione 2016della Biennale di Architettura veneziana. Sara Marini, professore associato in Composizione architettonica e urbana presso lo Iuav di Venezia, le ha dedicato il volume Sull’autore. Le foreste di cristallo di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, pubblicato da Edizioni Quodlibet.

Prendendo spunto dal romanzo di fantascienza The Crystal World di James Graham Ballard, Marini ragiona sul destino dell’architettura strutturando un viaggio tra progetti e opere realizzate impostato sul numero quattro. Quattro recenti installazioni vengono infatti confrontate con altrettante opere realizzate, generando quattro “teorie implicite”: Senza lingua, Costruire eredità, Risarcimenti e Artifici. Nato da una lunga frequentazione tra progettista e autrice, il volume riflette sulla dialettica che contrappone in architettura eterno ed effimero, installazioni temporanee ed edifici, sempre e comunque pensati per essere animati dalla mutevole presenza della luce e delle persone. Altro importante tema di riflessione appare il concetto di “autorialità”. Come scrive Marini: «Leggere la via di un autore permette di arginare un ambito, attribuibile a un nome, di evidenziare la forma e la lingua di un campo di lavoro, di costruire un discorso perimetrato da materiali esistenti».