Giani Stuparich è stato uno dei più grandi scrittori triestini, con Pressburger per fare un nome contemporaneo, capace di incarnare nella sua scrittura l’essenza stessa della geografia del suo luogo. Oltre al diario di guerra dedicato all’esperienza del Carso e all’autobiografia Trieste nei miei ricordi, riveste un ruolo di primaria importanza questo breve e commovente scritto Un anno di scuola, pubblicato da Quodlibet in una elegante edizione arricchita da una nota di Giuseppe Sandrini, dall’emblematico titolo Amore e giovinezza nella Trieste asburgica. La storia è quella che il titolo tratteggia, quella di Edda Marty che, una volta ottenuto il passaggio all’ottavo anno del ginnasio necessario per l’accesso all’università, si trova a vivere un anno scolastico tra venti allievi maschi, di cui catalizzerà attenzioni e amori. Una scrittura fragile che racconta un’epoca perduta, la Trieste del 1909, dove la grande scure della Storia iniziava a far intravedere la sua atroce ombra sui delicati corpi dei giovani ragazzi innamorati.