Un anno di scuola, un meraviglioso racconto di Giani Stuparich, è stato rieditato da Quodlibet in un’edizione curatissima, conforme all’ultima licenziata dall’autore. L’opera vide le stampe la prima volta nel 1929; negli anni seguenti fu riproposta da varie case editrici e fu adottato da molte scuole come testo scolastico. Il testo, amato da Montale, fa parte della tradizione letteraria triestina di cui sono esponenti anche Svevo e Slataper. Nel 1977 il regista Franco Giraldi ne ricavò un film per la Rai.
Trieste, 1909. Liceo Dante. Nel clima provinciale e familiare di una Trieste contesa tra l’Italia e l’Austria, alla vigilia del primo conflitto mondiale una ragazza, rompendo le rigide convenzioni dell’ambiente borghese da cui proviene, si iscrive all’ottavo anno del ginnasio in uno storico
istituto solo maschile. Unica donna tra venti allievi maschi, Edda Marty. Su quei banchi di scuola sedevano lo stesso Giani Stuparich ma anche Scipio Slataper ed altri
giovani divenuti poi importanti figure della cultura triestina o protagonisti dell’irredentismo. Questa raccontata è una storia vera.
Edda era Maria Prebil e nella vita di Stuparich fu il suo amore giovanile. Quando arriva tutti s’innamorano di lei, ognuno a modo suo e nessuno rimane indifferente alla sua presenza. Edda rappresenta una donna ante-litteram che rifiuta di adeguarsi ad un’ingessata vita borghese, una ragazza che preferisce cimentarsi in un’arena maschile che le avrebbe garantito maggior rispetto e future prospettive di una brillante carriera professionale. Il suo carattere è fragile e forte nello stesso tempo, appare dolce ma anche temeraria e soprattutto incarna un ideale femminile anticonformista.
L’opera narra il nascere di un amore su quei banchi del liceo. Tra i compagni di Edda, il mite, malinconico e riflessivo Giorgio Antero (Stuparich) attira la sua attenzione. Tra i due nasce un amore basato sulle affinità spirituali ma anche sulla passione e come tutti gli amori giovanili serissimo e disperato. Edda però cattura le attenzioni di tutti i compagni e, inconsapevolmente, provoca il tentato suicidio di Pasini (Spaini, poi giornalista e scrittore),
ragazzo fragile. Gli sviluppi sono drammatici, amore e morte si rincorrono sullo sfondo di una bellissima Trieste, custode di tutte le sofferenze della sua gente e di quegli anni . Al termine dell’anno scolastico i ragazzi si ritrovano per gli esami, ma l’esperienza vissuta nell’anno appena trascorso li ha trasformati, poi ognuno sceglierà la sua strada e forse, col tempo, riuscirà a dimenticare.
Il racconto è lirico, delicato, incantevole anche nei momenti drammatici. Costituisce un piccolo capolavoro della letteratura italiana dove si raccontano in modo garbato
l’amicizia e l’amore. Un anno di scuola è un piccolo mondo antico dimenticato, dove convivono i dolci ricordi di amori adolescenziali, è il ritratto di un’epoca irripetibile della vita.