Recensioni / L’invenzione della villa moderna negli anni del dopoguerra

Lo studio dedicato alla tipologia della villa in epoca moderna è il risultato di una pluriennale esperienza di ricerca e di didattica universitaria ed è rivolta, per compiutezza e per articolazione dei saggi teorici, a studiosi di cultura architettonica. Il secondo volume si apre con l‘arrivo negli Stati Uniti di Ludwig Mies van der Rohe. Il dopoguerra accelera la realizzazione di progetti, da allora in poi priva di discontinuità. Dopo i prodromi d’avanguardia, le ricerche formali si diffondono in ogni area del pianeta collegate alla cultura occidentale, per concludersi alla fine degli anni Settanta con nuove declinazioni, ripensamenti e soprattutto altre posizioni teoriche. Nuovi valori determinano, di fatto, un affievolimento dei canoni modernisti, per far emergere una pluralità di posizioni che giungono ai nostri giorni. Un‘ampia scelta di casi analizzati, accomunati da uno strumento compositivo primigenio come la smaterializzarsi dell‘edificio attraverso l‘utilizzo della vetrata, e quindi con l‘introiezione della natura idealizzata. Lo studio presenta esempi noti ed alcuni altri meno diffusi, ma che meritano di essere ristudiati. Il volume si compone di saggi critici ben documentati, mirati su alcuni momenti chiave di questo lungo periodo, e dal ridisegno al tratto, ed alla medesima scala, di oltre cinquanta progetti, tramite spaccati assonometrici, piante, sezioni e prospetti. In questo meritevole lavoro di confronto si fa notare nei disegni l‘indeterminatezza della descrizione dei contesti ed ancor di più l‘assenza di apparati fotografici, necessari a meglio documentare le ricerche materiche, determinanti in molti edifici presentati.