Recensioni / Andrea Morpurgo, Il cimitero ebraico in Italia: Storia e architettura di uno spazio identitario

Andrea Morpurgo, architetto e storico dell'architettura, passa in rassegna dal Medioevo al ventesimo secolo la storia del cimitero ebraico in Italia. Il tema principale del libro, come indica il sottotitolo, è l'importanza del cimitero come spazio per l'espressione dell'identità ebraica. La lettura non richiede conoscenze pregresse e, inoltre, vengono definiti concetti di base quali cosa sia una sinagoga o un ghetto. Il libro riassume, a secondo degli argomenti trattati nei diversi capitoli, la storia degli ebrei d'Italia: vengono descritte le condizioni sociali e politiche della popolazione ebraica, il rapporto tra ebrei e cristiani e lo sviluppo e consolidamento dell'identità ebraica. La ricerca è basata in gran parte sulla letteratura e la stampa ebraica italiana del periodo, ma è evidente che l'autore ha anche condotto un approfondito lavoro di ricerca, come dimostrano le note che rimandano a documenti conservati in ventisette archivi.
Il centro della riflessione riguarda il periodo che va dalla fondazione dello stato italiano moderno, nel 1861, fino al ventennio fascista. Dopo un breve capitolo introduttivo sul periodo pre-moderno, si arriva all'era moderna, a partire dall'invasione dell'Italia da parte dell'esercito napoleonico, per poi approfondire la rilevante questione della cristallizzazione dell'identità ebraica moderna. Il terzo capitolo è dedicato alle moderne sinagoghe (Torino, Firenze, Milano, Roma e Trieste), che furono per lo più realizzate in stile orientale. Morpurgo passa in rassegna la storia della progettazione e della costruzione degli edifici, senza trascurare le sinagoghe meno conosciute che furono realizzate nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Vengono inoltre confrontate le nuove sinagoghe realizzate in Italia con quelle di altri paesi europei, come ad esempio Germania e Francia.
Tra le rivoluzioni che caratterizzarono il diciannovesimo secolo vi fu anche quella relativa all'atteggiamento verso l'istituzione cimitero. Molti paesi sostituirono le aree di sepoltura, fino ad allora situate vicino alle chiese cittadine, con nuovi grandi cimiteri pubblici costruiti fuori dalle mura della città. Dal quarto al settimo capitolo il libro descrive quindi le storie dei cimiteri ebraici in Italia: le nuove aree di sepoltura di antiche comunità ebraiche (Trieste, Firenze, Livorno), i cimiteri ebraici situati all'interno dei cimiteri comunali (Torino, Genova, Roma, Modena), i cimiteri edificati da parte di nuove o risorte comunità (Bologna, Milano, Napoli) ed infine i cambiamenti che subirono i cimiteri di antiche comunità (Ancona, Venezia, Ferrara). Questi capitoli sono accompagnati da numerose illustrazioni e disegni, che chiariscono in particolar modo le questioni di carattere architettonico dei vari progetti.
I cambiamenti introdotti dagli ebrei d'Italia nelle modalità di sepoltura a partire dal diciannovesimo secolo sono il tema dell'ottavo capitolo. In particolare viene analizzata l'importanza di tali mutazioni riguardo alla formazione della moderna identità ebraica, in costante equilibrio tra la preservazione della tradizione e l'adattamento allo spirito dei nuovi tempi di integrazione e talvolta di totale assimilazione nella società. Il capitolo si conclude occupandosi dei cambiamenti nel disegno delle lapidi, delle iscrizione e degli apparati decorativi. Il nono capitolo tratta delle ostilità mostrata dai cristiani verso i funerali degli ebrei, che spesso si tramutavano in vere e proprie manifestazione di violenza. Morpurgo sottolinea come i cimiteri ebraici e i riti di sepoltura furono “disturbati“ non solo nel periodo pre-moderno, ma anche nel periodo successivo all'unificazione dello stato italiano e naturalmente durante il periodo fascista. Il libro termina con un catalogo dei cimiteri ebraici presenti sul territorio italiano, divisi per regione e organizzati in ordine alfabetico. Le voci includono dettagli sulla posizione del cimitero e un riassunto della sua storia. Una ricca serie di illustrazioni, mappe e un lessico di termini ebraici concludono il libro. Il libro di Morpurgo pur non essendo uno studio completo e definitivo rappresenta tuttavia il primo tentativo di riassumere l'argomento, e raggiunge questo obiettivo attraverso un linguaggio chiaro, semplice ed una metodologia di ricerca encomiabile.