Recensioni / L'identità i classici gay e il canone

Sceglie di smascherare i condizionamenti imposti dalla censura alle opere letterarie capaci di raccontare l'identità omosessuale Tommaso Giartosio in Non aver mai finito di dire, Quodlibet. Da La Recherche di Proust a Wystan Hugh Auden, ci troviamo di fronte a una tradizione che insieme si nasconde e si tradisce, in un costante confronto tra norma e differenza, normalità, e anomalia. Un libro che diventa anche l'occasione per interrogarsi sull'idea di canone e classicità. Se da un lato il canone riflette un comune sentire che è quasi sempre conformista, al tempo stesso conserva la sua vitalità proprio nel continuo mettersi in gioco. «Un classico - scrive l'autore - è un castello in cui c'è sempre ancora una stanza di Barbablù da aprire». Il tentativo, riuscito, è quello di andare al di là dei luoghi comuni.