Sono diversi i modi attraverso i quali siamo stati abituati a leggere memorie e autobiografie dei personaggi della lotta armata e degli anni di piombo. Molto raramente però si è scritto con un vero e proprio afflato letterario, costruendo una macchina narrativa lucida debitrice tanto del romanzo di formazione quanto del realismo psicologico. A quest'ultimo raro tipo appartiene il libro di Marina Premoli, ex militante di Prima Linea che tra gli anni Settanta e Ottanta ha partecipato a varie azioni criminali e adesso attenta traduttrice (tra gli altri per Archinto, Sellerio e Bollati Boringhieri). Questa è già la mia vita è il racconto di una storia familiare e dolorosa, quella di Premoli bambina che affronta e soffre un'infanzia privilegiata, scivola nelle anguste spire dell'alcolismo e della depressione e trova nella lotta armata un tamponamento alla sofferenza solo temporaneo, tanto da accettare con sollievo l'arresto e la reclusione. Un racconto duro, sincero e mai ingannevole.