Recensioni / Unificare avanguardia e tradizione

Nell'ambito della musica afroamericana, a Chicago si riferiscono due principali contributi, quello del jazz tradizionale dell'epoca del Proibizionismo, e quello del blues, che negli anni Cinquanta ha vissuto proprio in questa metropoli un significativo processo di conversione alla modernità attraverso l'adozione, tra l'altro, di strumenti elettrici, come la chitarra. Ma c' è una terza fase della storia musicale della città, in stretta relazione con l'argomento odierno, un libro ben scritto e documentato che inaugura una nuova collana di studi musicali. È quella della generazione di giovani musicisti di colore che tra fine anni Sessanta e inizio del decennio successivo hanno rinnovato l'impronta sonora della città dal punto di vista dell'avanguardia, quel free-jazz che nella declinazione di questa metropoli si avvicinava da un lato alle ricerche dell'avanguardia colta europea, e dall'altro cercava nelle matrici rituali e rappresentative della tradizione africana un motivo di coscienza e affermazione di identità. Tale descrizione ci introduce all'esperienza ancora in parte vigente del gruppo Art Ensemble of Chicago. Due dei suoi fondatori, Lester Bowie e Malachi Favors, sono scomparsi, ma Roscoe Mitchell e Don Moye (mentre il quinto, Joseph Jarman, ha smesso di suonare) ne proseguono l'attività, rinverdendo i fasti di un ensemble che nella prima metà degli anni Settanta, nemo propheta in patria, è diventato più celebre in Europa, facendo base a Parigi, che non negli Stati Uniti, dove le avanguardie artistiche hanno sempre avuto vita difficile. A bordo di un transatlantico, dopo che Bowie vendette tutto ciò che possedeva, i cinque arrivarono in Francia accolti dal produttore Claude Delcloo della Byg, l'etichetta che documentò inizialmente la musica del gruppo in un catalogo ricco di album d'avanguardia. Il resto è storia nota agli addetti ai lavori ma meno al pubblico odierno, cui si rivolge l'autore del volume, il musicologo Paul Steinbeck, cui dobbiamo un'opera completa, leggibile e ricca di esempi musicali su un gruppo che come pochi ha attraversato quasi mezzo secolo di attività, nel segno di un teatro musicale contemporaneo sintetico ed efficace.

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