Raffaello Baldini rappresenta uno dei poeti italiani del Novecento maggiormente curiosi e ingiustamente poco conosciuti. Certo non ha aiutato la diffusione della sua opera in versi la scelta del dialetto romagnolo della sua terra natale, terra che abbandonò per vivere a Milano, ma questa antologia di poesie, da lui stesso tradotte in italiano, segna certamente un punto nei confronti della fruibilità e anche la speranza di un numero maggiore di lettori. Curate da Ermanno Cavazzoni e da Daniele Benati (che firma un’intervista all’autore e un breve saggio, apparati che chiudono il volume), ognuna di queste poesie restituisce la natura più profonda del dettato poetico di Baldini che utilizza un linguaggio semplice ed evocativo che porta nello stesso tempo alla commozione e alla risata. Sono storie di paese, lampi surreali e vicende quotidiane che hanno però un affiato universale in cui è facile che il lettore si ritrovi.