Recensioni / «Vale la pena questa lotta? La libertà richiede vittime»

Giovedì 4 febbraio 21° giorno Stamattina andrò probabilmente alla V.T. (Victoria Terrasse, un edificio nel centro di Oslo, dal 1940 utilizzato dalla Gestapo come luogo di interrogatori tortura e detenzione, ndr). E qualcosa di assolutamente mostruoso. Ho paura dei maltrattamenti. Prego Dio di aiutarmi. Lui ora è il mio unico sostegno.
Donnerwetter ha fatto una perquisizione! Non ha trovato il mio diario. Sta ordinatamente attaccato sul chiodo della carta igienica. Non ha trovato la mia penna. È un perno della tenda da oscuramento. I miei "scacchi" erano nel calzino sul gancio proprio davanti al suo naso. Perquisizione nella nuda cella di un prigioniero - anche questo è Gestapo... Ho sete e faccio pipì. Angoscia e tensione. Signore mio! Presto sarà un'abitudine avere paura. Facciamo una dura lotta. Forse me la caverò.
Un nuovo esempio della pressione psicologica qui: il postino mi mostra dallo sportello il mucchio di lettere - mi porge una lettera e dice: È per te? Naturalmente c'era un altro nome. Bisogna essere idioti per non capire lo scopo di certe cose. Spero che i miei compagni comprendano questi piccoli trucchi. Se compresi sono innocui. I piccoli uomini che hanno inventato certe cose vogliono dominare ilmondo. Nonostante tutte le loro chiacchiere su Gross e Reich i tedeschi sono limitati. Per non parlare della Gestapo. Non c'è accenno a una "morale del dominatore"... Che Dio mi aiuti - e aiuti tutti gli altri. È terribile.

4 MARZO - 30° GIORNO
"La tirannia nazista" è una realtà per noi "delinquenti" politici. Sappiamo cosa significa e proprio per questo siamo disposti a sacrificare molto nella lotta contro di essa. Io sono preparato a morire per questa causa. La morte è una conseguenza amara ma "pulita". Quelli che io e probabilmente tutti i prigionieri dei nazisti temiamo più della morte sono i maltrattamenti. Non ci sono parole capaci di esprimere i miei sentimenti nei confronti della tortura di massa che qui viene esercitata. Mi priva di ogni fede. Io dico: come può Dio lasciare che questo accada? Il pensiero si ferma di fronte a questo problema. Alcuni forse vengono condotti sullavia della riflessione tramite la sofferenza ma i più? Si può finire rapidamente nella disperazione e nel rinnegamento. Due dei boia sono stati qui oggi.

15 MARZO - 41° GIORNO Il giorno della morte del tiranno (Giulio Cesare, ndr)! Ma il mondo partorisce sempre nuovi tiranni. Nelle prigioni ci sono sempre uomini che hanno alzato lavoce o lamano contro ingiustizia e violenza. Vale lapenaalloradifare questalotta? Sì e ancora sì. Ogni libertà sarebbe presto soffocata senza di essa e senza le vittime che richiede. La lotta norvegese per la resistenza ha portato noi 300 qui al numero 19. Non mi pento di niente di ciò che ho fatto o scritto e mi dispiace solo di ciò che non ho fatto. Nelle prigioni dei nazisti devono esserci degli uomini. Se io non fossi qui ci saresti tu - tu che ancora sei libero. Ansimo sotto il giogo - ma non vorrei non aver fatto ciò che ho fatto... C'è quasi sempre semioscurità... La gente sta in cella di punizione. E un po' più duro di come sto io - giaciglio più scomodo e mai una passeggiata nel cortile per l'aria. Sì - è dura - ma non ci spezzeranno...
Voglio scrivere ancora qualche parola oggi - solo per consolarmi un po'. La solitudine consuma le forze per pensare - perché il pensiero è abituato a stimoli esterni. Ora per esempio ho faticato per giorni con un integrale trigonometrico... Inoltre ho il cuore pesante. "Non si trova pace". È difficile in queste condizioni non cedere al bisogno di pigrizia o sogni a occhi aperti. Devo impegnarmi molto per evitarlo. Non capisco bene il mio carattere. Sono debole e sentimentale - ma riesco a superare queste avversità... per ora.

19 MARZO - 45° GIORNO
Anche io avrei voluto essere un uomo coraggioso. Non lo sono. Avrei potuto lasciare che le bestie della V.T. mi facessero a pezzi e tacere - tacere. Non ce l'ho fatta. L'angoscia e il dolore mi hanno spezzato. Nel corso di una serie di interrogatori i segreti mi sono stati tirati fuori. Mi vergogno a tal punto di questo che non ho voglia di incontrare nessuno dopo la guerra. Spesso penso: la cosa migliore sarebbe una condanna a morte. Questo contiene i miei tre desideri: il mio desiderio daAmleto viene esaudito - Ammenda per la viltà e forse avrò la fama postuma... Se questo dovesse finire con la morte vorrei che il mio diario fosse salvato... Ho cercato di essere sincero - di non abbellire per guadagnarmi una lettera dorata nella fama postuma e non diffamarmi per avere la lode della vergogna. Scrivo sotto la minaccia di un pericolo che è più grande di quanto possa permettermi di dire. Alcuni forse avranno difficoltà a capire la mia angoscia per la sofferenza e il dolore se apparentemente sono preparato a morire. Il dolore è cosciente. E la morte - Già che cos'è la morte?