Recensioni / Due parole per Matteo Terzaghi

Ancora non ho però nominato il libro senz’altro più significativo e originale di Matteo Terzaghi, quello che l’ha fatto conoscere, tanto in Svizzera quanto in Italia, come scrittore vero e proprio; mi riferisco a Ufficio proiezioni luminose, del 2013. Se qualcuno non l’ha ancora letto, lo faccia al più presto; questo piccolo libro è bellissimo, e offre al lettore un senso di serena apertura alla complessità delle cose, dietro le quali si schiudono spazi e tempi, vicende e figure. Potrei, aprendolo davvero a caso, trovare con la massima facilità qualche passaggio da leggere come esempio; e di nuovo si sentirebbe subito la felicità di una scrittura che si lascia trasportare da Bellinzona al Baltico, da una fotografia ad una biblioteca scoperchiata eppure rimasta forse incolume sotto i bombardamenti del 1940, e così via.