Recensioni / Cattelan, oltre la fama e le polemiche

La fama mondiale di Maurizio Cattelan si accompagna a polemiche, discussioni e dibattiti. L'uomo non si sforza di essere simpatico, i suoi lavori sono spesso sgradevoli-basti pensare ai Tre bambini impiccati del 2004 eppure l'uno e gli altri sono una calamita per i media e per il pubblico. Farabutto, timido o snob, non è chiaro, Cattelan provoca e lo nega, sobilla, ma non vuole seguaci. Evoca paure e ossessioni, mette «tanta morte in tutto quello che fa», nota Alessandra Sarchi, ma poi afferma di scivolare sulla superficie delle cose, ridendo di chi prende sul serio le sue messe in scena. Questo numero di Riga, la rivista «dedicata al contemporaneo» diretta da Marco Belpoliti ed Elio Grazioli, intende essere il primo «volume di studio» sulla sua arte, dopo tanti interventi giornalistici o pubblicistici. Raccoglie scritti di critici, curatori e storici dell'arte italiani e stranieri, un'ampia scelta di immagini, tre interviste, di cui una inedita, e la sua lectio magistralis all'Università di Trento