Recensioni / Se la musica e i sentimenti danno forma alla scrittura

Il rapporto tra letteratura e musica è articolabile in infinite declinazioni ed è stato, perciò, nel tempo oggetto di una quantità innumerevole di trattazioni. Nonostante ciò, l'approccio espresso dalla ricercatrice barese Valeria Gramigna risulta, per più ragioni, innovativo e fecondo. Maturato all'interno dell'attività di ricerca del Groupe de recherche sur l'extréme contemporain (Grec) dell'Università di Bari, in ambito francesistico, il suo studio, Scritture in ascolto. Sentimenti e musica nella prosa francese contemporanea (Quodlibet Studio, Macerata 2019) propone - come è proprio di quella categoria di indagine letteraria eminentemente francese che è l'«estremo contemporaneo» - una rassegna di testi proposti negli ultimi anni, che ancora non rientrano nelle attenzioni miopi e storicizzanti dell'accademia.
In particolare, la Gramigna prende in esame poco più di una quarantina di testi, tra racconti e romanzi, pubblicati tra il 1999 e il 2015 da poco meno di una trentina di autori francofoni, alcuni dei quali già ben noti e tradotti in Italia (grazie anche à Prix Murat di Bari, altra meritevole iniziativa del Grec).Lo studio in questione muove da un'area di studi promossa da Matteo Majorano, fondatore del Grec, intorno al ruolo dei «sentimenti» nelle recenti produzioni in prosa: non solo come tema narrativo, che sarebbe approccio alquanto ovvio, se non banale, ma piuttosto come motore generativo di stili e scritture.
In questo quadro metodologico, la Gramigna, che già si era distinta per contigui studi su letteratura e danza, inserisce una riflessione intorno a quei momenti narrativi nei quali la musica non è meramente soggetto tematico e neanche sfida ecfrastica o, come in tanti rigurgiti simbolisti, liricizzazione della scrittura, ma piuttosto modello compositivo ed espressivo, con presa immediata sui sentimenti, che informi intimamente le forme e le modalità narrative.
Partendo dalla inveterata questione, fonte di invidia per il narratore, del come faccia la musica, quella strumentale, astratta, a generare in noi emozioni e sentimenti, senza ricorrere ad una rappresentazione referenziale di una qualche realtà, la ricercatrice analizza quelle emergenze della scrittura francese contemporanea nelle quali questo intreccio tra letteratura, musica e sentimenti appare evidente e consapevole.
Le tre sezioni dello studio percorrono approcci e scritture diverse e risultano assai interessanti anche per il lettore non specialistico, poiché, tra l'altro, offrono un'ampia rassegna di letture, nonché di ascolti musicali, proposti sotto luci inedite e accattivanti, come ad esempio quella che sottolinea l'aspetto collettivo della musica, quella sua capacità di costruire un'«emozione del comune» e di tessere una rete di relazioni intersoggettive ampia, nello spazio e nel tempo.