Scrittrice e poetessa, Dolores Prato (1892-1983) ricostruisce la propria infanzia attraverso oggetti, parole e affetti - uno zio prete appassionato di pittura e alchimia e sua sorella, una donna eccentrica poco incline a far da madre - tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, a Treia, un borgo dell'entroterra maceratese. Una curiosità: inizialmente il dattiloscritto era di oltre 1.500 cartelle ma, per esigenze editoriali, venne revisionato e ridotto a 300 da Natalia Ginzburg e pubblicato da Einaudi nel giugno del 1980. Dolores Prato non era però soddisfatta del risultato e revisionò il testo a lungo. Il libro, secondo le volontà dell'autrice, venne ripubblicato dopo la sua morte, nel 1997, in una edizione curata dal giornalista e germanista Giorgio Zampa.