Recensioni / Viaggio nel mondo del design

Tutti più o meno sanno che cos'è il design, però nessuno sa davvero che cos'è il design. La parola solca pacifica il vasto mare del largo uso, ma al contempo resta un'incognita. Che cosa significa veramente? Un'idea di massima ce l'abbiamo tutti, così come tutti abbiamo a portata di mano esempi buoni per arrabattarci a dimostrare cosa mai sia, questo bendetto design.
Ma se dovessimo spiegarlo con parole nostre, nove su dieci ci incepperemmo: non sapremmo che dire, salteremmo di palo in frasca, ci impappineremmo e alla fine diremmo "boh"_ rassegnandoci a indicare alcuni oggetti nei quali ci imbattiamo ogni tanto, spesso o sempre (dipende, va da sé, dai casi o dalle vetrine cui si ha l'abitudine di buttare l'occhio). Gli unici che davvero possono dire che cosa sia il design, sono quelli che lo creano. Ugo La Pietra è un artista ed è anche un architetto e appunto un designer e il suo è un nome altisonante che fa parte dell'arte contemporanea almeno a far data dalla fine degli anni Cinquanta. Figura eclettica e originale, La Pietra, nato nel '38 a Bussi sul Tirino (ma le sue origini affondano nel frusinate) e milanese d'adozione. Un creativo e un intellettuale, con all'attivo docenze universitarie e parecchi libri, compreso quel Gio Ponti uscito per Rizzoli negli anni Novanta.
La sua bibliografia è vasta e vasto è pure l'elenco delle quasi mille mostre (tra personali e collettive sia in Italia che all'estero) cui sinora ha partecipato. E se giusto l'asino scorso è approdato sugli scaffali Fatto ad arte (Marsilio), adesso nelle librerie arriva Argomenti per un dizionario del design, tomo di poco meno di cinquecento pagine curato da Carlo Vinti ed edito da Quodlibet (32 euro).
«Quando, attraverso il tempo, l'evoluzione del linguaggio passò da poche parole a un numero di espressioni sempre maggiore - spiega La Pietra - divenne necessario l'uso di un "dizionario" capace di elencare i vari termini e dare per ognuno la giusta interpretazione. E possibile, in un certo senso ‚paragonare quest'evoluzione all'itinerario percorso dal design». Il libro raccoglie scritti dal 1972 sino a oggi, disposti lungo un percorso che contempla tappe che vanno da arredo domestico a città. Un itinerario d'autore che inette insieme anche disegni e che abbraccia riflessioni che vanno dal rapporto tra individuo e ambiente (un cardine, in La Pietra) allo spazio urbano, passando per il disegno industriale e l'architettura.
La Pietra «ha segnalato costantemente - dice Carlo Vinti - la necessità di inserire una dimensione di ricerca non solo nelle scuole ma anche nella professione, nelle industrie e nei laboratori artigianali; ha predicato il metodo dei "travasi" e degli sconfinamenti, contro ogni specialismo settoriale». Scusate se è poco.