Tutti più o meno
sanno che cos'è il design, però
nessuno sa davvero che cos'è
il design. La parola solca pacifica
il vasto mare del largo uso,
ma al contempo resta un'incognita.
Che cosa significa veramente?
Un'idea di massima ce
l'abbiamo tutti, così come tutti
abbiamo a portata di mano
esempi buoni per arrabattarci a
dimostrare cosa mai sia, questo
bendetto design.
Ma se dovessimo spiegarlo con
parole nostre, nove su dieci ci
incepperemmo: non sapremmo
che dire, salteremmo di palo in
frasca, ci impappineremmo e
alla fine diremmo "boh"_ rassegnandoci
a indicare alcuni
oggetti nei quali ci imbattiamo
ogni tanto, spesso o sempre
(dipende, va da sé, dai casi o
dalle vetrine cui si ha l'abitudine
di buttare l'occhio).
La sua bibliografia è vasta e
vasto è pure l'elenco delle
quasi mille mostre (tra personali
e collettive sia in Italia che
all'estero) cui sinora ha partecipato.
E se giusto l'asino
scorso è approdato sugli scaffali
Fatto ad arte (Marsilio),
adesso nelle librerie arriva Argomenti
per un dizionario del
design, tomo di poco meno di
cinquecento pagine curato da
Carlo Vinti ed edito da Quodlibet
(32 euro).
«Quando, attraverso il tempo,
l'evoluzione del linguaggio
passò da poche parole a un numero
di espressioni sempre
maggiore - spiega La Pietra -
divenne necessario l'uso di un
"dizionario" capace di elencare
i vari termini e dare per
ognuno la giusta interpretazione.
E possibile, in un certo senso ‚paragonare quest'evoluzione
all'itinerario percorso
dal design». Il libro raccoglie
scritti dal 1972 sino a oggi, disposti
lungo un percorso che
contempla tappe che vanno da
arredo domestico a città. Un
itinerario d'autore che inette
insieme anche disegni e che
abbraccia riflessioni che vanno
dal rapporto tra individuo e
ambiente (un cardine, in La
Pietra) allo spazio urbano, passando
per il disegno industriale
e l'architettura.
La Pietra «ha segnalato costantemente
- dice Carlo Vinti - la
necessità di inserire una dimensione
di ricerca non solo
nelle scuole ma anche nella
professione, nelle industrie e
nei laboratori artigianali; ha
predicato il metodo dei "travasi"
e degli sconfinamenti,
contro ogni specialismo settoriale».
Scusate se è poco.