Può apparire bizzarro che
l'autore di uno dei libri pii;
Originali sul jazz in realtà
detestasse, più o meno, questa
musica. «All'epoca — scriveva
infatti - il jazz era il mio peggior
nemico. Attraverso le forze
della radio stava spazzando via
la musica che mi stava più a
cuore, il folk tradizionale americano».
Lui è Alan Lomax (1915-2002)
uno dei più importanti
e prolifici etnomusicologi
americani e il libro che gli capitò
di scrivere dopo aver incontrato
un tale Jelly Roll Morton -
che si era autoproclamato
l'inventore del jazz - e un libro
speciale, proprio come la musica
e il personaggio che vi vengono
descritti. Mister jelly Roll.
Vita, fortune e disavventure di
Jolly Roll Morton, creolo di New
Orleans, «fuvent:ore del jazz» (Quodlibet) è la storia di un'intervista
che doveva durare il
tempo di un'intervista ma che
finì invece dopo tre settimane.
Nel corso di questi incontri
(siamo nel 1938) il gioco veniva
abilmente condotto da Morton,
che portava il suo interlocutore
un po' dove gli faceva comodo,
È la ricostruzione (a tratti soggettiva)
della nascita del jazz, in
cui Morton parla, racconta,
suona, canta, recita,.. È un fiume
in piena: sa di essere un
abile oratore e se ne compiace.
Nella vita ha fatto anche il pappone,
il giocatore d'azzardo e di
biliardo. lira convinto di essere
vittima di una maledizione voodoo
e da creolo quale era sosteneva
di avere origini francesi
(nome vero: Ferdinand Joseph
Lamothe).
Dopo l'ultimo incontro passò
ciel tempo prima che Lomax si
decidesse a scrivere: il libro uscì
solo nel 1950 dopo che l'autore
andò anche a verificare sul campo
alcune affermazioni di Jelly
Roll Morton su parenti e amici.
Ora, dopo settant'anni, Quodlibet
lo ha tradotto in italiano.
Morton era un musicista colto,
cresciuto sullo sfondo di musica
operistica e militare (nel Sud
i musicisti recuperavano gli
strumenti sopravvissuti alla
guerra civile e suonavano musica
da banda), come il suo concittadino
(entrambi di New
Orleans) Louis Moreau Gottschalk
(1829-1869).
Fu proprio in quella città
cosmopolita che il jazz, dopo il
declino della casta dei creoli,
prese una sua forma definitiva,
nel quartiere di Storyville. E
Morton, fra gli anni Dieci e Venti,
fu il primo re del jazz di New
Orleans: nella sua musica il
ritmo afro-latino-americano
quello che lui stesso definiva
Spanish tinge — e in cui rientrano
anche habanera e rumba
va a braccetto con la musica
da teatro colta francese e italiana
che ascoltava all'epoca.
La prima vera manifestazione
del processo eli sviluppo dei jazz
lo si può trovare in brani come
Smoke House Blues e The
Chant, che Morton incise con i
suoi Red Hot Peppers. Pu anche
precursore di Duke Ellington e
infatti il Duca non lo amava:
«Certo, Morton ha talento per
parlare di Morton», diceva. Lomax
si sofferma anche sullo
stile vocale dello scat, ufficialmente inventato
(per caso) da
Louis Armstrong durante la
registrazione nel 1926 del brano
Heebies Jeebies. Secondo Mortori
l'inventore fu invece un tale
Joe Suns. Ma questo libro non è
solo musica, è anche un grande
affresco della storia americana,
che dal Far West arriva fino al
periodo dei gangster.