Recensioni / Progetti e sogni sulla "cometa" che arriva a Ostia

Se il territorio di Roma avesse la forma di una stella cometa, la sua luminosa coda partirebbe dal centro e si proietterebbe verso il mare di Ostia. Non inganni la metafora astronomica, immaginata negli anni '30 da Gustavo Giovannoni: non altrettanto luminose sono le vicende e l'attuale conformazione di questa grande porzione di Roma. In essa sono depositati preziosi valori storici — archeologici, in primo luogo — e naturali. E ricche potenzialità sono custodite a dispetto della qualità di molti degli insediamenti che si sono realizzati, almeno a partire dal Secondo dopoguerra. In quei circa 260 chilometri quadrati abitano 300 mila romani. Ad essi sono destinati gli studi e i progetti di Roma tra il fiume, il bosco e il mare (Quotdlibet, 216 pagine, 26 euro) a cura di Piero Ostilio Rossi e Orazio Carpenzano. Il volume è l'approdo di un lavoro di ricerca ( 2011- 18) che si propone di interpretare correttamente i valori di quel territorio e di metterne a frutto le potenzialità. Il fiume è il Tevere, il bosco è quello compreso fra la pineta di Castelfusano e la tenuta di Castelporziano, il mare è quello del lido di Ostia. I progetti si muovono in questo spazio. Fra gli altri, ecco una risistemazione del waterfront che prevede di rimuovere le recinzioni che occupano il litorale, realizzando una serie di pontili; un sistema di linee e di specchi d'acqua per garantire sicurezza idrologica; una riconfigurazione del complesso archeologico ( Ostia Antica, Portus, Isola Sacra) per integrarlo con aree agricole e naturalistiche; la trasformazione della prevista centralità metropolitana di Acilia- Madonnetta, in una centralità verde. Il libro si articola in proposte puntuali, né manca la visione d'insieme che dà respiro a una delle zone più problematiche del territorio. E di Roma offre una visione non schiacciata sul presente.