Recensioni / Frassinelli e l’antropologia

Design e antropologia. Riflessioni di un non addetto ai lavori raccoglie le lezioni che Gian Piero Frassinelli ha tenuto allo Ied di Roma tra il 2012 e il 2017 nel corso di Antropologia Culturale. L’autore, membro del gruppo fiorentino Superstudio dal 1968 al 1986, si è sempre interessato all’architettura nei suoi rapporti con l’esistenza umana e in questo libro fornisce gli strumenti per applicare tale analisi antropologica al design.
Dopo una riflessione preliminare sul tema della cultura e dell’appartenenza sociale, il saggio descrive le abitudini di alcune popolazioni aborigene, così lontane dalla nostra cultura (soprattutto nel rapporto con gli oggetti) da farci mettere in discussione le basi fondamentali della nostra società come l’idea di benessere, di libertà personale e il concetto di povertà: “È più povero uno di noi che vorrebbe disperatamente un iPod e non può comprarselo o un aborigeno australiano che, se desiderava giocare con un boomerang, poteva costruirselo? La povertà è la frustrazione dei desideri.”
In questo contesto entra in gioco il ruolo sociale del design, indagato attraverso l’eredità lasciata da Victor Papanek. Frassinelli rivaluta il designer austro-americano, autore di Design per il mondo reale, in quanto fautore del ritorno all’autoprogettazione come capacità primaria dell’essere umano, fondamentale per prendere coscienza delle proprie necessità reali ed evitare di circondarsi un una “galassia di oggetti” che non ha scelto.