Recensioni / Congiunti, complotti e tagli per asporto

ore libraio, ho avuto il privilegio di poter alzare la serranda già da qualche settimana e questo atto è stato accompagnato da tante incognite, prima fra tutte quella di assicurare la sicurezza dei clienti, che per fortuna sono stati disciplinati e comprensivi. Le richieste, poi, sono favolose: La peste di Camus va per la maggiore, ma anche "mi dia un russo di quelli lunghi che adesso ho tempo" (testuale). Menzione d'onore al cliente del primo giorno che ha richiesto "qualcosa sulla Spagnola". E poi cucina, giardinaggio, meditazione. Soprattutto c'era voglia di parlare, di salutarsi, di rivedersi e rivedere una cosa che assomiglia alla quotidianità. Come nei racconti di Carter, dove sembra non succeda niente, ma in realtà succede tutto (leggeteli: vale la pena).
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REGOLE COMPORTAMENTALI: tlPOE dAMENTA1..l: se prendo un caffè o un taglio per asporto non posso berlo nelle immediate vicinanze del bar che me l'ha servito. Solo che se abito in una città come Udine e devo fare 100 metri, le vie in cui non sono in prossimità di un osteria sono poche: quindi posso non avere l'autocertificazione per me stesso, ma dovrei farla per il bicchiere. Sicuramente durante questa transumanza in cui cammino, bevo e porto l'ombrello penserei a Moska-Petushi (Quodlibet), gustosissimo e allucinato resoconto di un trasferimento alcolico che ci ricorda come il bicchiere era meglio berlo davanti ad un amico.

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