In questi giorni – una data certissima non l’abbiamo, e potremmo dire anche oggi, 30 maggio – si celebra il compleanno di Dante Alighieri, l’autore della Commedia. Da poco è stato poi istituito il Dante Day, all’italiana Dantedì. Circostanze che hanno invogliato un revival dantesco non indifferente, espresso negli anni attraverso parodie, riscritture, richiami – dai poeti modernisti come T. S. Eliot fino ai bestseller come quelli di Dan Brown – per non parlare dei tentativi un po’ goffi di portare Dante sul grande schermo. Ma cosa ci insegna oggi l’opera dantesca, a noi tutti che speriamo faticosamente di riveder le stelle dopo l’inferno-limbo della pandemia? E quali sono i libri e le opere che andrebbero letti o riletti per riscoprire le sue tracce, e visioni anche politiche?
Il poeta visse in un’epoca, come sappiamo, tormentata politicamente tanto quanto la nostra modificata dall’emergenza, ma in cui le epidemie che hanno costellato la storia dell’umanità parevano essere fortunatamente sopite – immaginiamo come sarebbe stato l’Inferno se Dante avesse vissuto al tempo di Boccaccio con la peste nera che sconvolse l’Europa e gli impose di scrivere il Decameron…
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Un’ulteriore uscita utile per riconsiderare la Commedia dantesca è sicuramente quella rappresentata dall’opera illustrata da Seymour Chwast, grafico d’arte americano leggendario: si tratta dela pubblicazione La Divina Commedia di Dante (Quodlibet).
Dante è rappresentato qui come una sorta di detective con impermeabile e pipa, e Virgilio come un signore un po’ grassoccio in bombetta e baffetti, che lo accompagna. Chwast compie l’incredibile impresa di “sfogliare” e semplificare la Commedia davanti al lettore, umanizzandola e quasi facendone una autobiografia traslata, a tratti scanzonata, a tratti terribile come l’originale, usando il solo bianco e nero.
L’immaginario gangster ritorna più volte a rappresentare le faide ben presenti al tempo di Dante: Lucifero pare una sorta di mostruoso Al Capone, Beatrice una Marlene Dietrich, le altre donne del Paradiso delle ballerine di fox-trot. Sicuramente una versione ragionata e accessibile della Commedia, che ci permette di capire l’originalità e universalità.