Recensioni / La cross-pollination tra le arti

Ii nome di Germano Celant è strettamente legato al movimento dell'Arte Povera da lui promosso nel 1967 dalle pagine di uno dei primi numeri della rivista Flash Art, rn cui l'allora ventisettenne critico militante genovese espone il manifesto "Arte Povera Appunti per una guerriglia' Gia da quelle prime note emerge la consapevoiezza della complessità delle espressioni estetiche che caratterizzerà nel tempo la sua formidabile attività di curatore e studioso "l'arte povera è impegnata con la contingenza, con l'evento, con fastorico, col presente, con la concezione antropologica, con l'uomo reale' Già da quel prmo significativo exploit di critico d'arte, Celant assorbe dal suo maestro Eugenio Battisti la propensione a dilatare il campo di indagine collaborando alla rivista Marca tre, ma soprattutto a promuovere l'arte italiana nel mondo in particolare attraverso lo strumento delle pubblicazioni come forma di promozione e di valnnzzzione del lavoro di artisti emergenti, e poi attraverso importanti nostre, assunte come istituzioni democratiche dove la cultura e la storia delle espressioni artistiche in senso lato incontrano il grande pubblico. Se possiamo individuare per sintesi in tre mostre internazionali, tra le tantissime da lui organizzate. tale convinto sforzo divulgativo offerto tra passate, presente e futuro ("Identité rtalienné al Centre Georges Pompidou nel 1991, 'Italian Metamorphosis 1943-19139" al Guggenheim Museum newyorkese nel 1994 e ;a più recente "Post Zang Tumb Tuuum, Art Life Politics Italia 1918-1943" alla Fondazione Prada di Milano nel 2018), ci piace ricordare l'attenzione di Celant per l'architettura, assunta come componente inscindibile del mondo delle arti In un incontro con. Celant pubblicato da Interni (dicembre 2009) in occasione della mostra "Frank O Gehry dal 1997" da lui curata presso la Triennale di Milano (settembre 2009 - gennaio 2010), a proposito dell'idea di architettura come una necessaria pratica di convergenza sinergica tra arte, spettacolo e pratica progettuale, affermava 'il mio percorso critico e storico stillanti urie tra arte e arrhirettura dati dalla uria urlala collaborazione rd 106.5 con 'a rivista Cosabel "ll porsi dinanzi alle spazio per risolverne la funzionalità e l'espressività é risolto oggi attraverso una progettazione che non vede larchitethira e il design come Ìingiraggi paralleli e distinti, ma integrati e quasi coincidenti. Entrambi si sono estesi l'uno nell'altro per attuare una visione sferica nella quale gli oggetti si fondono con l'ambiente e gli spazi si tramutano in comunicazione oggettuale.