Recensioni / Il divertimento è una cosa seria

Coraggiosi “quelli” della Quodlibet! Pubblicare, in questi anni di riflusso della passione per il jazz e di un interesse diffuso nei confronti di qualsivoglia forma di sperimentazione in campo sia musicale, sia sociale, un testo così voluminoso dedicato all’Art Ensemble of Chicago, che di quelle pratiche è stato, probabilmente, l’ambasciatore più stimolante e originale, è davvero un atto di coraggio e di “fede” nelle “magnifiche sorti e progressive” dell’umanità. Il libro di Paul Steinbeck, Grande Musica nera. Storia dell’Art Ensemble of Chicago (Quodlibet, 2018), procede proprio lungo questo doppio binario: la ricerca sulla rivoluzionaria creatività e quella sul modello di rapporti sociali che sono stati messi in atto da uno dei più longevi combo della scena musicale afroamericana. Così longevo da prendere le mosse alla metà degli anni Sessanta del Novecento e da resistere addirittura alla scomparsa di due fondatori, Lester Bowie (tromba) e Malachi Favors (contrabbasso), e al ritiro di Joseph Jarman (sax). Ancora oggi, Roscoe Mitchell (sax e flauto) e Famoudou Don Moye (percussioni), con formazioni variabili, ne proseguono l’avventura e gli intenti: l’ultimo album del gruppo, We Are On The Edge (A 50th Anniversary Celebration), è stato inciso nel 2019.
Paul Steinbeck ha sviscerato partiture, abbozzi di composizione, registrazioni e ogni altro genere di documento; ha intervistato i membri superstiti dell’Ensemble, i loro familiari, gli amici e i collaboratori; ha ascoltato tutti i loro brani, alcuni dei quali sotto la guida degli autori; ha guardato i filmati delle loro spettacolari performance sul palcoscenico, anzi, sui palcoscenici di tutti i continenti, dove protagonisti, assieme a loro e alla loro musica, erano/sono centinaia di strumenti, versi poetici, brani teatrali, maschere, costumi tradizionali africani e asiatici, in un’inesauribile esplosione di colori, note, movimenti e parole. Lester Bowie, col suo inseparabile camice bianco da laboratorio (e se non era un laboratorio quello loro…), amava dire: “Gli spettacoli dell’Art Ensemble erano divertimento serio”.
Grande Musica nera. Storia dell’Art Ensemble of Chicago segue il percorso del gruppo dagli esordi individuali nelle prime «palestre musicali» – scuole, chiese e famiglie – della “città del vento” del secondo dopoguerra, fino al successo planetario di critica e pubblico e il contratto con l’ECM Records, passando per la partecipazione all’Association for the Advancement of Creative Music (Aacm)*, la permanenza a Parigi – che era stata appena percorsa dalle inquietudini e dalle effervescenze del Maggio -, le tournée in Europa (non ultime quelle in Italia, dove si esibirono, tra gli altri luoghi, a Bergamo, Bologna, Rimini, Terni, Roma, Pescara), il ritorno negli States. Tra storia e analisi musicale, Paul Steinbeck dipinge un affresco che è sì la storia di quella formidabile band, ma, anche, di un intero mondo musicale, sociale e politico, e delle generazioni di professionisti e di appassionati che lo hanno attraversato.
Paul Steinbeck (St. Louis, Missouri, U.S.A., 1980), docente alla Washington University di St. Louis, si dedica, prevalentemente, alla ricerca nel campo dell’improvvisazione, con una particolare attenzione alle vicende della storica Association for the Advancement of Creative Music (Aacm). Steinbeck è anche contrabbassista e compositore. Si esibisce con diversi gruppi, tra i quali l’ensemble Low End Theory, di cui fa parte anche Mwata Bowden, ex presidente dell’Aacm.

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