Recensioni / Disegnare un cucchiaio per cambiare la città

Non pensi l’amico lettore che io abbia cambiato genere letterario: il design ci racconta storie più e meglio di tanti inutili romanzi. È quello che fanno otto designer protagonisti di un’avventura voluta da Claudio Larcher, Design Area Leader in Naba, Nuova Accademia di Belle Arti. A duemila metri, nello storico rifugio Taramelli, nel cuore delle Dolomiti, ragionando di progettazione, ci raccontano il mondo in cui viviamo: il rapporto tra digitale e analogico, il valore etico del progetto, il rapporto tra il progetto e il tempo, la città reale e la città virtuale. Il linguaggio tecnico, le forti implicazioni culturali non spaventano il non addetto ai lavori che legge: miracolosamente la conversazione tra gli otto professionisti si trasforma per il lettore in una narrazione viva e vivace, emozionale e capace di aprire mondi, suscitando continui spunti di riflessione. Le illustrazioni, leggere e metaforiche, camminano parallele al discorso, con il passo della poesia. Otto voci diverse, otto diversi punti di vista, otto stili di comunicazione si fondono armoniosamente in una visione della realtà progettuale e concettuale che non prescinde mai dall’emozione e dal valore della trasmissibilità. Un cucchiaio è un oggetto semplice che può racchiudere un mondo e aprire nuovi scenari a chi si assume il compito di accompagnare la realtà, orientandone il futuro.