Recensioni / Nello zaino di Antonello

Ed eccoci, finalmente, con lo Zaino. Una conferma e una certezza, ormai. Dopo la pausa estiva, e alla Ripresa di questo anno particolare e complicato. Dal 22 febbraio scorso una pandemia mondiale ci ha sorpreso e spiazzati e costretti a ragionare anche su un nuovo modo di fare e intendere le librerie e in un mondo dell’editoria, diciamo pure, allo sbando. Resistendo, siamo sopravvissuti e abbiamo continuato a costruire, con assoluto impegno, e a ridefinire una nuova realtà. Abbiamo scelto di rinunciare, per ora, alle presentazioni di libri e agli incontri tradizionali, con non poco dispiacere, ma sempre mossi da un profondo senso di responsabilità. Abbiamo deciso che continueremo a ospitare gli autori in libreria in una nuova modalità : vale a dire tutti quelli che al sabato saranno disponibili a incontrare un ristretto numero di lettori per volta, aiutandoci a fare i Librai. Per i lettori e certo per gli autori stessi sarà un’occasione preziosa per parlare in modo informale di letteratura, e non necessariamente solo dell’ultimo libro pubblicato.

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Tra i libri insoliti e singolari proposti, un posto di rilievo spetta a quello di Alberto Piancastelli dal titolo Pignolerie edito da Quodlibet nella Collana Compagnia Extra.
Un critico pignolo all’inverosimile commenta le più note e scolasticizzate poesie italiane, e trova errori di calcolo, di misura, di chilometraggio, di logica, e poi errori di meteorologia, di tempi di percorrenza, di acustica, di assonometria, di parallasse e così via. E vorrebbe consigliare l’autore, se mai tornasse in vita, di aggiustare la sua poesia, perché se già è in parte valida, lo diventerebbe di più. Devo dire che ci si diverte a leggere queste meticolose e paradossali disamine, senza che il poeta, se è un grande poeta, ne resti scalfito o irriso. Casomai è il critico che, nella sua maniacalità, nella sua stringente incomprensione, diverte.