Recensioni / Dieci consigli di lettura

Nell’anno delle sale chiuse e del ritorno dei film a noleggio, della scuola diventata un mosaico luminoso di finestrelle colorate col microfono muto, delle partite di calcio senza tifosi, delle prime alla Scala senza pubblico, se c’è una cosa che non è cambiata è la lettura. Le librerie, tranne che per un breve periodo, sono rimaste aperte, e rappresentano, ora più che mai, la fortezza in cui possiamo proteggere le nostre abitudini, i nostri desideri, il nostro bisogno di guardare oltre, di saperne di più. E anche se il Natale, quest’anno, avrà un sapore diverso, mi sembrava giusto mantenere una bella tradizione, mia e di minima, quella di consigliare qualche libro da mettere sotto l’albero.

Peter Handke, Insulti al pubblico (a cura di Francesco Fiorentino), Quodlibet
Parlanti senza nome e senza identità, confessioni autodiffamanti sul valore della crescita e del tempo, bisogni inascoltati, istruzioni per gli attori dietro cui si nascondono gli “insulti al pubblico”. Spettatori che diventano “apatici”, che diventano passivi, “occhi e orecchi”, che si dimenticano di esistere, una volta che si spengono le luci e che si apre il sipario. Sono gli scritti teatrali di Handke, dove non contano le azioni, ma le parole. Sono “pièces vocali” che “non intendono rivoluzionare, bensì rendere attenti”.