Recensioni / Barbero, A che ora si mangia?

“L’orario dei pasti sono un ritmo della nostra vita che siamo abituati ad accettare come naturale, tanto che in genere non ci pensiamo neppure, fino a quando non veniamo a contatto diverse dalle nostre, che al primo approccio di solito ci sembrano bizzarre, se non assurde“. Il competente storico prof. Alessandro Barbero, nonché noto divulgatore televisivo, ha pubblicato (con edizioni Quodibet) un piacevole, curioso, interessante piccolo testo sul cambiamento dell’orario dei pasti tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento (sino ai tempi attuali), quando le classi benestanti europee hanno modificato l’orario del mangiare e sedersi a tavola. Come a dire: la cultura di un popolo e di una nazione passa anche per la tavola e i suoi orari, “cambiando non solo da un paese all’altro, ma da una classe sociale all’altra“. Tutti noi, nei viaggi in Europa e negli altri continenti, siamo immersi nella cultura della tavolo e, di conseguenza dei suoi orari. Il prof. Barbero, passando dalla Germania alla Francia, dall’Italia alla Russia, “conferma che pranzar tardi è una innovazione fortemente connotata, che concorre a distinguere la capitale dalla provincia, e la buona società dal popolo”. 86 pagine che si leggono in poco tempo anche perchè una delle capacità dello storico Barbero è di parlare semplice, chiaro e soprattutto con quel tratto di ironia che lo contraddistingue.

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