Recensioni / Il divano

Ci sono degli scrittori del che loro ci troviamo a seguire lungo le stazioni del loro cammino. Per­­ché nei loro libri incontriamo qualcosa che dialoga con il nostro cercare (ed è proprio del dialogo più più che la sintonia di posizioni, il confronto, più che la conferma, lo stimolo della differenza). Per uno di questi scrittori è Adrian Bravi. Per il suo modo di posare il fantastico nelle pieghe del quotidiano, di far scaturire il comico dall'uniformità e dalla convenzione, la leggerezza dall'ovvietà. Il levitatore (Quodlibet) è un racconto in cui la levità funambolica del personaggio Anteo, che ha il dono o la sorpre­sa della levitazione, attraversa con di le un stralunatata distanza la trama del vivere domestico, le relazioni amicali e sentimentali, le noie di un bizzarro immotivato processo. Ha insomma quella quieta e insieme svagata letizia interiore che è propria di chi sente il richiamo della “elevazione” contro la gravità che ci invischia nell'intrico delle giornate

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