Nella geografia delle seconde
case c'è l'Italia delle relazioni
sociali e sorprende che il premier
Conte abbia ordinato il lockdown e
al tempo stesso abbia permesso di
violarlo. Com'è noto, infatti, adesso
anche in zona rossa si possono
raggiungere le seconde case. E però
"accendono" il territorio le seconde
case dei milanesi sull'Adriatico e sul
Tirreno — la Romagna ai pensionati
e la Liguria ai professionisti — e
nulla hanno a che fare con il rifugio
del buon selvaggio e con le
residenze di una volta che stavano
chiuse tutto l'anno e perciò non
funzionava mai la chiave, le finestre
erano bloccate, dominava l'umidità.
Oggi le seconde case sono perfette
per aggirare la quarantena perché,
limitandoci agli abitanti delle tre
più grandi città, i romani
conversano in terrazza a Ponza, a
Stresa i milanesi fanno filosofia sul
Lago Maggiore e a Capri i
napoletani vivono in piazzetta. E
Cortina è il prestigio sociale
nell'incanto di natura, feste
esclusive e passeggiate d'autore,
ma anche negozio dei negozi e
dunque passerella del brambillismo
che incontra il generone, Milano e
Roma insieme, libri come pretesto
di mondanità, insomma il contrario
della reclusione, che a Cortina è
quasi impossibile. Davvero la
seconda casa in Italia non è "sfollare
la città" (Mussolini) ma affollarla
altrove. Le seconde case dei
milanesi sono salotti e quelle dei
romani terrazze, villette con
giardino e comunità di trattoria e
premi letterari ad Ansedonia, a
Capalbio, all'Argentario e a Santa
Marinella, dove villeggiava Ciampi
e dove Bassani scrisse Il giardino dei
Finzi Contini. Ancora a Sabaudia
hanno seconda casa insieme gli
intellettuali romani che, notava
Gramsci, si muovono in gruppi per
contagiarsi di... passioni. Le
seconde case dei romani stanno
anche in Umbria ed è più facile
isolarsi nella Roma senza turisti di
via dei Coronari che nella Spoleto
dei due Mondi. E, come a Cortina
Roma incontra Milano, così a
Roccaraso e nella Maiella Roma
incontra Napoli, due ore di
autostrada per una quarantena con
gli sci. Le seconde case dei
napoletani sono assembramenti di
villette a Procida, che sarà capitale
della cultura, a Ischia, Capri e sulla
costiera amalfitana: la vita è stare
insieme, abbronzati e sbronzati,
nell'arcaismo ultramoderno della
città "porosa" raccontata da Manuel
Orazi in Napoli Super Modern, il
librone fotografico di Quodlibet,
dove finalmente si spiega che anche
l'architettura quando non è
Gomorra salta la modernità, dal
Palazzo delle Poste di Giuseppe
Vaccaro al Palazzo Della Morte di
Stefania Filo Speziale. In tutto il sud
c'è l'arcaismo ultramoderno nella
criminalità che investe a
Francoforte e in Asia, ma esprime
valori arcaici, famiglia e pasta al
sugo, strangolatori con il crocifisso
al collo. Ma c'è pure l'arcaismo
ultramoderno nel pop, e la foto più
espressiva è l'immagine-cult,
rilanciata dalla crisi politica, di
Lenny Kravitz che abbraccia
Mastella nella Capri delle seconde
case: il rock di New York e la
tarantella di Benevento.