Recensioni / Lettere di un poetaspecchio della poesia Georg Trakl

Gli ammutoliti. Lettere 1900-1914 (traduzione di Clio Pizzingrilli), Quodlibet, 2006, pagg.240, euro 16,50.

In questi ultimi anni si è rinnovato l'interesse intorno alla figura e all'opera di Georg Trakl, poeta austriaco tra i più grandi del Novecento. In particolare bisogna segnalare, dopo le numerose proposte di traduzione inerenti la sua produzione poetica, l'epistolario che viene presentato per la prima volta in italiano. Il libro, curato da Clio Pizzingrilli, offre alcuni documenti di fondamentale importanza per ripercorrere la vicenda biografica e creativa di Trakl. In tal senso vengono pubblicate sia le lettere che il poeta indirizzava agli amici e ai familiari sia quelle che riceveva dagli stessi.
Se non sempre le lettere rivestono una particolare suggestione dal punto di vista letterario, vi sono qua e là accensioni liriche che fanno pensare alle atmosfere cupe e dolorose, di taglio fortemente espressionistico,presenti nei suoi versi.
Si pensi ad esempio alla missiva indirizzata a Hermine von Rauterberg in data 5 ottobre 1908: «Ho sentito, fiutato, toccato in me le possibilità più spaventose e ho udito ululare nel sangue i demoni, mille diavoli con i loro pungoli che fanno impazzire la carne».
Si tratta di comunicazioni dal tono quasi lapidario, concernenti spesso lapubblicazione in qualcherivista dellepoesie di Trakl, allegate alle stesse missive. Il volume presentain calce unquanto maiopportuno repertorio biografico e un breve ma intenso inserto fotografico che riproduce alcune indimenticabili immagini del poeta austriaco che, attraverso una manciata di raccolte, pervase da un sentimento doloroso dispaesamento e di indifferenza, riuscì ad esprimerel'horror vacui che sembraprefigurare l'opera di PaulCelan. Non è un caso cheLudwig Wittgenstein, riferendosi alle poesie di Trakl, scrivesse: «Non le capisco. Ma il loro tono mi rende felice».