Gilbert Keith Chesterton diceva che «chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente
perché comincia a credere a tutto». E forse questa
la ragione per cui nel vasto mondo proliferano
religioni soi-disant, culti i più bizzarri, devozioni
le più improbabili (con tutto il rispetto per chi ci
crede)? A voi l'ardua sentenza. A noi l'obbligo di
segnalarvi un fenomeno davvero unico
nel suo genere e di cui Graziano Graziani, uno dei conduttori
di Fahrenheit (programma di Radio 3), critico e autore teatrale, dà
conto in un interessantissimo Catalogo delle religioni nuovissime (Quodlibet, 408 pagine, 17 euro). Di codeste credenze à la carte, l'autore ne ha censite 42 ma
pare ne circolino sulle terre emerse molte, ma molte di più. A volerne cernere qualcuna non c'è che
il classico imbarazzo della scelta.
Potremmo cominciare, per
esempio, con i pastafariani, i seguaci cioè del Pastafarianesimo,
una "religione" fondata nel 2005
che crede che la vita e l'universo
siano stati creati da un groviglio
di spaghetti che somiglia a un cervello, con due occhi e due polpette incastonate nel «corpo».
Questi signori, al termine delle
loro preghiere dicono «Ramen»
al posto di «Amen» e adorano un
essere superiore che risponde al
nome di Prodigioso Spaghetto Volante (o, in inglese, Flying Spaghetti Monster). Un unico dubbio: non è dato sapere se per essere degno di venerazione il sullodato spaghetto volante vada cotto al
dente o al chiodo.
I SUBGENII
C'è poi la cosiddetta Chiesa del
SubGenio, movimento religioso
nato negli Stati Uniti, a Dallas, nel
1953.
«La Chiesa del SubGenio distingue l'umanità in due progenie,
quella dei SubGenii, che possiedono lo "slack", e quella dei normali, i cosiddetti "pink", che sono
semplici umani, afflitti dal cosiddetto Fattore Ovino (che tende a
fare degli umani un docile gregge) - scrive Germani. I SubGenii,
invece, appartengono a una razza
postumana: nella fattispecie sono
gli eredi dell'estinta razza degli yeti, o almeno hanno un po' di sangue in comune con loro. Ma, soprattutto, sono coloro che non si
lasciano incantare dalla Grande
Cospirazione. Siamo insomma al
cospetto di una religione una volta tanto non destinata a un popolo di eletti ma a persone dichiaratamente anormali. Da non trascurare, e proseguiamo, la comunità
dei credenti nell'Invisibile Unicorno Rosa. Questa confessione è nata il 23 aprile del 2011, domenica
di Pasqua. Al posto di Gesù Cristo, tuttavia, ai suoi adepti sarebbe apparso un Unicorno. Di qui il
nome della setta.
C'è una pietra d'inciampo, tuttavia, che desta non poche perplessità. Come avverte Germani
«l'Unicorno Rosa è per definizione anche Invisibile». Ciò vuol dire
che siamo al cospetto di una eviianesimo fino al Movimento per l'estinzione volontaria
dente epifania incorporea. Un ossimoro inquietante e difficilmente spiegabile se non riconducendolo ai ostumi di unacomplessa
digestione post prandiale (da
pranzo pasquale appunto) complicata da una esagerata assunzione di sostanze alcoliche.
Andiamo avanti. Osserva l'autore del libro: «Praticamente tutte le
religioni si basano sul principio
dell'armonia. Molte hanno come
fine ultimo l'estinzione del turbinio confusionario che la vita terrena rappresenta, attraverso il ricongiungimento al Nirvana oppure
venendo ammessi a godere della
Gloria del Signore, che per Tommaso d'Aquino coincideva con il
"motore immobile" aristotelico».
PEGGIO DI GRETA
Bene. C'è una sola eccezione a
tale, sempiterna aspirazione escatologica: il Discordianesimo (dalla Dea Discordia), dottrina che come principio primo della creazione pone il Caos.
Fondata tra il 1958 e il 1959 da
Gregory Hill, un giovane californiano allora appena diciottenne,
la religione discordiana parte
dall'idea che il Caos sia tutto ciò
che esiste, e che tanto l'ordine
quanto il disordine siano semplici invenzioni umane, delle «illusioni» che nascondono il vero principio che anima l'intero Universo. A seconda che ci si riferisca
al disordine o all'ordine, si parla
di «illusioni eristiche» o di «illusioni
aneristiche» - termine che fa riferimento a Eris, la
dea greca della discordia, appunto.
A questo proposito sarebbe il caso
di ricordare a mister Hill e ai suoi accoliti che anche un
certo Platone (ricordate il Mito della Caverna?) già diverse dozzine di secoli fa, si era accorto che le idee e
le illusioni governano il mondo
degli uomini. Vabbè. Repetita juvant.
Finiamo con il Movimento per
l'Estinzione Volontaria (Vhemt in
inglese, acronimo che sta per Voluntary Human Extinction Movement).
«Il suo credo è presto detto -
scrive Germani -: visti i continui
disastri ambientali causati dall'attività degli uomini, la migliore difesa del pianeta è l'estinzione volontaria del genere umano. Questo non vuol dire che chi aderisce
al Movimento, il quale peraltro
ha dimensione internazionale,
auspichi un suicidio di massa
(troppo buoni, ndr.). Tutt'altro. Il
Movimento semplicemente ritiene che in questo momento storico sia meglio smettere di fare figli,
poiché la Terra non è in grado di
sostenere il numero eccessivo di
uomini e le loro attività, che impattano sul pianeta in un modo
che mai prima d'ora era stato così
compromettente per l'equilibrio
della biosfera».
Traduzione. Cari uomini, volete che il nostro pianeta torni ad
essere un Eden non intossicato
dall'anidride carbonica, dove tutti i suoi abitatori si vogliono bene
e nei fiumi scorre latte ed idromele? Dite alle vostre mogli di smetterla una volta per tutte di scodellare marmocchi. Greta Thunberg
non avrebbe partorito idea migliore.