La Valle tra le cime e le stelle (Quodlibet, 2021,
pp. 168) non è solo un libro fotografico, ma è anche
il racconto di una comunità, del suo spirito,
della sua storia e soprattutto della sua cultura.
L’opera, realizzata da Gianpaolo Arena e Marina
Caneve nell'ambito dell'Osservatorio Cortina
2021, è frutto di un progetto di in cui, attraverso
l’uso della fotografia, sono stati investigati il
territorio e l’arco temporale in cui Cortina d’Ampezzo
si è preparata per ospitare la 46esima
edizione dei Campionati del Mondo. Nel corso
della ricerca, durata tre anni, gli autori hanno documentato
i momenti chiave della costruzione
dell’evento sportivo, ma hanno anche guardato
al territorio e alla sua anima più profonda, ricercando
le tracce del legame secolare tra sport
e montagna: un’analisi culturale ancora più interessante
in vista del futuro, all’orizzonte c’è
infatti un altro grande appuntamento di rilevanza
globale, i Giochi Olimpici invernali del 2026,
che la meravigliosa località dolomitica ospiterà
insieme a Milano.
Nel libro ci sono le immagini che raccontano
come si è evoluto il racconto di Cortina e la sua
rappresentazione; gli scatti sono accompagnati
dalle riflessioni degli autori sulla storia della
montagna, o meglio sul modo in cui la montagna
è stata vissuta e percepita nel corso della storia:
gli stanziali, i pendolari, il turismo divenuto sempre
più di massa, lo sport come impresa epica
solitaria e come competizione
di velocità. Uno dei paradossi di
oggi, raccontati nel libro, è che per
le persone è più facile raggiungere
la mitica cima della Tofana, grazie
agli impianti sportivi e turistici,
piuttosto che vivere in alcune località
montane fin troppo isolate, a
causa dei grandi limiti imposti dalla
natura. Ovviamente si parla anche
dell’immaginario di Cortina d’Ampezzo,
dei suoi luoghi iconici e delle
aspettative che assecondano i
desideri dei visitatori, una visione
che però è solo superficiale rispetto
alla complessità identitaria
e paesaggistica di un territorio così grande che
non può essere cristallizzato solo nelle immagini
da cartolina, da film o da spot televisivo, ma merita
di essere esplorato in maniera più attenta,
più profonda, esattamente come dovrebbe essere
per tutte le altre località di montagna