Una ricca signora aveva una serva che doveva badare alla bambina. La bambina era tenera come raggi di luna, pura come neve appena caduta, e cara come il sole. La serve l’amava come la luna, come il sole, quasi come il buon Dio in persona. Ma un giorno la bambina andò perduta, non si seppe come, e la serve si mise a cercarla, la cercò in tutto il mondo, in città e paesi, e perfino in Persia. Là in Persia la serve giunse una notte a un'alta torre scura presso un largo fiume buio. Ma su in alto nella torre brillava una luce rossa, e a questa luce la serve fedele chiese: "Non puoi dirmi dov'è la mia bambina? E' andata perduta, la cerco ormai da dieci anni". "E allora cerca altri dieci anni!", rispose la luce, e si spense».
«E la serve cercò la bambina per altri dieci anni, in tutti i luoghi possibili della terra, perfino in Francia In Francia c'è una grande città magnifica che si chiama Parigi, e lei arrivò laggiù. Una sera stava davanti a un bel giardino, piangeva perché non riusciva a trovare la bambina, e tirò fuori il suo fazzoletto rosso per asciugarsi gli occhi. E a un tratto il giardino si aprì, e ne usci fuori la bambina.
E lei la vide, e ne mori di gioia. Perché mori? È servito a qualcosa? Ma lei era già vecchia e non poteva sopportare una grande emozione. La bambina è adesso una grande e bella signora. Quando la incontri, salutala da parte mia».
Dopo l'esclusiva mondiale delle cartelle cliniche di Robert Walser (il grande scrittore svizzero morì a Berna, nel 1956, in un ospedale psichiatrico, chiudendo una lunga vita trascorsa fra le luci della poesia e le nebbie della follia), i redattori maceratesi della rivista Marka han deciso di diventare editori e ora debuttano col nome di Quodlibet e con tre opere di notevole finezza culturale. Una di queste è il Walser di Una cena elegante (pagine 151, lire 20.000), piccoli gioielli tratti dai Saggi (1913) e dai Poemetti in prosa (1914), e tratti ancora, in seconda istanza, dall'antologia walseriana curata da Aloisio Rendi nel 1961 per Lerici.
Walser o dell'ossimoro: soave ferocia, turbamento gelido, affranta letizia. Ma in sintonia coi vacillamenti dell'epoca nostra, alla quale, come lui vide in anticipo, non resta che prender nota, aspettare e qua e là sbigottirsi. Del libro della Quodlibet non potevamo non riportare per intero La serva, una delle Storie curiose, giacché in questa implacabile favoletta c’è molto di Walser, ieri, e c’è molto di noi, oggi.
Gli altri due libri della Quodlibet sono L'uomo che camminava per le strade di Silvio D'Arzo (pagine 185, lire 22.000) e Bartleby, la formula della creazione di Gilles Deleuze e Giorgio Agamben (pagine 92, lire 18.000). Nella sua brevissima vita (morì, nel 1952, appena trentenne), il reggiano Ezio Comparoni (Silvio D'Arzo è lo pseudonimo) riuscì a segnalarsi come narratore capace di percorrere con pari maestria le vie del fantastico e del realistico, e ben lo dimostrano questi suoi undici racconti brevi. In Bartleby, invece, i filosofi Deleuze e Agamben si propongono di decifrare l’enigmatico protagonista del famoso racconto di Melville, così intessendo un denso rapporto fra poesia e pensiero, fra letteratura e filosofia