Recensioni / Miles Davis, il Quintetto Perduto di Bob Gluck

Un libro incredibile, di rara eccellenza e bellezza.
Ognuna delle parti è suddivisa in maniera chiara e precisa: il contesto storico (quindi non solo musicale), la storia musicale di quel periodo, l'importanza di Miles Davis (e di Teo Macero), la forza innovatrice di quei "nuovi" nomi, un'analisi tecnica, una guida all'ascolto, l'eredità di quel periodo, l'importanza di Ornette Coleman, una guida critica ai bootleg ufficiali del quintetto (usciti a nome di Miles Davis).
Ne ho letti di libri di critica musicale e mai nessuno era arrivato a tale bellezza.
Qualsiasi palato si ritroverà agilmente in queste pagine: quello supertecnico, quello curioso, persino quello che non conosce nulla di quel periodo. Periodare eccellente, traduzione scrupolosa, tempi narrativi perfetti, uso dei termini tecnici mai stucchevole, indice analitico e bibliografia accuratissimi. Non è facile definire emozionante un saggio. Ma questo lo è.
Anzi, un consiglio: mettetevi accanto i "vecchi" brani ormai abbandonati; sarà sorprendente (ri)trovarli così moderni e attuali.
Buona lettura.

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