Recensioni / Ecco le cinque "C" che permettono la sopravvivenza Senza smartphone

Il 6 novembre 1975, giorno dei funerali di Pier Paolo Pasolini, Biagio Mariti - grande poeta candidato al Nobel - annota nel suo diario: "Or ora ho scritto alcuni miei versi, per tentare di liberarmi dalla pena che ho in cuore, provocatami dall'episodio della sua fine". I "poveri versi" sono uno dei vertici della poesia dialettale del Novecento che Quodlibet pubblica accompagnati per la prima volta dalla traduzione italiana di Ivan Crico. Tredici densi, luminosi componimenti in quartine rimate. La memoria del poeta assassinato restituita al dolce paesaggio della terra friulana. Lo scricchiolio del corpo fracassato che si ripercuote al flusso frenetico del quotidiano, nel ritmo cadenzato di una indimenticabile litania. Capolavoro.