Recensioni / La sera della prima

Ha detto bene Lorenzo Donati in occasione della presentazione di Cellula - Anatomia dello spazio scenico (Quodlibet, pp. 256 €25, in libreria dal 1° settembre) nel corso delle giornate di DAMS5 riprendendo quanto già affermato da Ferdinando Taviani, ha infatti ribadito come sia possibile fare teatro non soltanto attraverso la creazione di uno spettacolo, ma anche grazie all'esercizio critico, quindi pensandolo, studiandolo, testimoniandolo. Un'idea conforme al pensiero di Godard rispetto al cinema, convinto che tra lo scrivere e il girare ci sia una differenza quantitativa e non qualitativa. Cellula è esattamente questo: un'avventura di conoscenza sul teatro (attorno al teatro, ai suoi principi compositivi) che nasce dall'incontro di due differenti sapienze teatrali: quella teorica di Enrico Pitozzi e quella artistica di Ermanna Montanari, co-fondatrice del Teatro delle Albe, realtà che pensa al teatro in termini di comunità e che lo esprime sia mediante la creazione " scenica sia tramite la formazione, i seminari. «Un piccolo manuale di com si fa», sostiene Mariangela Gualtieri riferendosi al libro, «di come bisogna essere attenti». Partendo dalla documentazione fotografica di alcune opere delle Albe, Cellula si sviluppa come un libro dialogico in cui sono le immagini a generare le parole, a loro volta organizzate attorno ad alcuni temi, definiti Opus. Come scrive Montanari nell'introduzione: «Alle singole sezioni abbiamo affiancato due ante, due voci distinte, quella di Enrico e la mia, in modo da offrire diverse frequenze del pensiero nella stessa trama. È questo il senso " più profondo del dittico, primo passo del polittico: l'unità contiene in sé la molteplicità, lo sfregamento di sejntill che la fa risplendere»