Recensioni / 10 libri da leggere a ottobre per approfittare delle calde atmosfere d’autunno

Quali libri leggere a ottobre? Per chi ama farlo non c'è una stagione ideale, è vero. Però l'autunno, oltre alla bellezza della natura nei suoi colori caldi e intensi, è un momento ideale per chi vuole dedicarsi alla lettura. Complici le giornate più corte e le temperature più fresche che invitano a prediligere la compagnia di un buon libro e del divano, o, forse, la stagione lavorativa che apre al desiderio di approfondimenti, stimolando la passione e la curiosità. Ogni pretesto è perfetto per scegliere nuovi libri in libreria oppure on line. In attesa delle proposte culturali del prossimo Salone del Libro di Torino (14-18 ottobre), ecco una lista delle ultime uscite editoriali a tema design, arte e fotografia. Per quanto riguarda la progettazione, due architetti affrontano le tematiche del presente più urgenti, Il primo si interroga sull'emergenza ambientale, raccontando dieci storie di architettura che, guardando alle soluzioni del passato in armonia con il Pianeta, ci danno indicazioni su come pensare la progettazione del futuro. L'altro esplora il tema della "(non) più città", con una riflessione sulla natura della città contemporanea e sulla trasformazione, negli ultimi decenni, che ne ha cambiato profondamente il volto. E ancora alla città di Napoli è dedicato l'ultimo titolo di una raccolta monografica. Tra le letture consigliate di questo mese, ci sono anche i volumi dedicati a Gio Ponti, con focus la Concattedrale di Taranto, e a Carlo Mollino, con un approfondimento particolare sulla sua figura di designer. E poi un excursus nel design strategico attraverso quarant'anni di ricerca e progettazione di Hangar Design Group. Non mancano titoli di ottobre dedicati all'arte e alla fotografia, con il volume che svela l'iter creativo e progettuale dell'impacchettamento dell'Arc de Triomphe di Parigi, a opera di Christo e sua moglie; con un confronto artistico a più voci sul paesaggio a partire dalle fotografie di Luigi Ghirri o con 'l’elogio della mancanza', sulla ricerca introspettiva di un giovane fotografo. Infine una 'nota di colore' nella proposta della biografia di Emilio Pucci, non solo stilista di moda.

Il futuro è un viaggio nel passato. Dieci storie di architettura
Acceso questa settimana il dibattito sulla transazione ecologica, sulle problematiche legate all'ambiente e al riscaldamento globale, in attesa della Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, dall'ultimo libro di Mario Cucinella emerge uno spunto interessante: si può progettare l'architettura del futuro guardando al passato. L'architetto che a Bologna ha fondato il suo studio Mario Cucinella Architects e la SOS - School of Sustainability ritorna, attraverso le pagine del volume, nei luoghi che più lo hanno affascinato e lo hanno ispirato nella progettazione delle sue architetture orientate al rispetto del Pianeta. Le dieci storie di architettura del volume “vogliono essere il racconto di uno straordinario rapporto di empatia con l'ambiente, dell'uso razionale delle risorse naturali, delle capacità creative nel costruire il nostro habitat”, scrive Cucinella nell'introduzione. Questo viaggio "attraverso l'incredibile modo di abitare il Pianeta" tocca dieci tappe, luoghi molto conosciuti o meno noti ed altri ancora solo letterari, creati dal genio degli scrittori, ma proposti senza nessuna vena nostalgica o stilistica, quanto piuttosto per essere soluzioni concrete, in sintonia con l'ambiente. Dal 'giardino che non c'era' in un piccola isola irlandese, esempio di rigenerazione territoriale, alle case marocchine di Ait Ben Haddou, costruite in terra cruda, una risorsa abbondante nel pianeta, a basso impatto in fase di costruzione e riciclabile. Una materia naturale che si può anche reinterpretare in chiave contemporanea, ad esempio combinata alla stampa 3D, per creare un'architettura capace di adattarsi al contesto ambientale. E poi ancora la città del vento, Hyderabad in Pakistan, modello di ventilazione naturale; le città invisibili ma reali della Cappadocia e dell'outback australiano, sviluppate sottoterra perché da sempre rifugio per rispondere ai climi rigidi e agli ambienti ostili. Altri spunti provengono dagli stepwell, i palazzi indiani costruiti al contrario, dagli antichi ospedali siriani, dagli edifici toulu in Fujian, in Cina, primissima forma di co-housing. Fino al racconto del gelato nel deserto di Marco Polo legato alle case del ghiaccio iraniane, yakhchal in persiano, gli edifici progettati per ottenere e conservare il ghiaccio nelle aree desertiche: un meraviglioso esempio di architettura bioclimatica. Tutte le storie “hanno in comune la forza della creatività, del rapporto con la natura sempre distinto mai mimetico, e una forza di sopravvivenza” si legge nel libro. Un aiuto per il viaggio verso il futuro.

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