Recensioni / Il pane del poeta

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Per via dell'intrinseca omogeneità ritrova nel testo pubblicitario anche un valore educativo. Eppure per alcuni tutto questo - il lavorare, l'aziendalismo, usare la scrittura per vendere - stona con la figura integerrima di chi dedica la vita alle lettere. Nel nuovo e ricco numero de L'Ospite Ingrato intitolato Umanesimo e tecnologia, (rivista pubblicata da Quodlibet, in collaborazione col Centro Studi F. Fortini e l'università di Siena), dove viene dato ampio spazio al rapporto tra Fortini e l'azienda di Ivrea, scrive il curatore Daniele Balicco: "Può sembrare strano, soprattutto oggi, associare il nome di un intellettuale marxista radicale, di un poeta come Fortini a un concorso di questo tipo". E infatti il trascorso in pubblicità di Fortini viene spesso dimenticato dalle biografie in quarta di copertina, viene rimossa dai suoi self-proclaimed epigoni che lo vogliono ricordare solo come grande poeta, ricurvo sulla scrivania senese, o come eterno compagno, in piazza alle manifestazioni contro il governo Tambroni.

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