La vecchia carrozzeria
di Centocelle o l'excartiera sulla via SalaJ
ria, il garage a Tor Bella Monaca o la fabbrica di ombrelloni a San Lorenzo. Gli spazi che a Roma fanno
da incubatore per i nuovi linguaggi dell'arte, spesso sono
dove non ci si aspetta.
Da oggi andando alla Galleria d'Arte Moderna di via
Francesco Crispi è possibile
una ricognizione sulla mappa
capitolina del contemporaneo attraverso Materia Nova.
Roma nuove generazioni a
confronto, la mostra che coinvolge realtà collettive e indipendenti radicate nel territorio. Un progetto espositivo
curato da Massimo Mininni,
che si dichiara sperimentale e
ha come obiettivo valorizzare
le componenti creative locali.
Prima riconoscendo, poi analizzando e infine mettendo in
luce le ricerche, le qualità e le
peculiarità di artisti romani
dell'ultima generazione.
Linguaggi diversi che hanno residenza in quartieri periferici e non, luoghi spesso
lontani dai circuiti dell'arte,
ma che sono proprio ciò che
offre alla città elementi di novità, rendendola a suo modo
ancora al passo col contemporaneo.
La selezione è caduta su Castro (Contemporary Art STudios Roma) di Trastevere dove Gaia Di Lorenzo collabora
con artisti, curatori e ricercatori italiani e su Post Ex di
Centocelle, vecchia carrozzeria tramutata in artist run space nel 2020 da sei emergenti
con l'esigenza comune di creare un luogo per lo sviluppo
di un'intelligenza collettiva.
Selezionati anche Spaziomensa e CityLab 971, nati nell'autunno 2020 in una ex cartiera sulla via Salaria che hanno già lanciato molte iniziative tra cui il progetto Roma
Nuda e i format curatoriali
Magnete e Tuorlo. Officina è
invece nato al Quadraro e attualmente vede lavorare Paolo
Assenza, Fabrizio Cicero, Katia Pugach e Germano Serafini. A San Lorenzo, negli spazi
di una vecchia azienda, c'è
Ombrelloni che accoglie vari
studi d'artista, mentre a Pietralata Paese Fortuna, nato nel
2014, coinvolge cinque artisti.
Condotto48 che si trova a Torre Angela e lo Spazio In Situ di
Tor Bella Monaca che rivela il
doppio statuto di studio e galleria, sono le due ultime scelte.
Il percorso della mostra si
articola in un primo momento dedicato alla collettiva dei
lavori creati dagli artisti nei
loro studi e una seconda parte
di creazione di un «open studio» che consente al pubblico
di riflettere sul tema dell'ambiente di lavoro dell'artista.
Una sezione espositiva è invece dedicata alle immagini
tratte dal libro fotografico Vera, progettato da Damiana Leoni per Quodlibet. Un volume
documenta tutte le realtà artistiche in mostra. Aperta fino
a113 marzo 2022.