Da qualche decennio
Giuseppe Frazzetto, analizzando l'Arte
ci svela il mondo che viviamo. Sempre
meno umano come appare da "Nuvole
sul grattacielo" (Quodlibet Studio, 208
pagine, 18 euro). Da questo "Saggio
sull'apocalisse estetica", infatti,
emerge prepotente la costante angoscia
delle nostre esistenze che cerchiamo di
annegare nel ciarpame digitale.
Per Frazzetto l'esplosione dei selfie cela il dubbio di non esistere, una
sorta di green pass per quei social
media che appaiono non luogo abitato
da spettri, karaoke della vita. I non nativi digitali sono stati deportati nei territori della disintermediazione: il
Singolo è solo ... insieme a una macchina che non sa azionare ... La difficoltà viene trasformata in sfida ...
Gamification. E al centro di tutto c'è
Solaris — il riferimento è al pianeta materializzatore di sogni immaginato da
Stanislaw Lem negli anni Sessanta —
ossia l'infotainment, che sollazza distorce e dà la nausea, prendendoci per
idioti illudendoci di farci sapienti. Solaris ... ci vampirizza. Ci trasforma in
potenziali artisti, produttori, performer... ha innumerevoli autori ... privi
d'autorevolezza: noi.
L'Autore descrive impietosamente
la vertigine della nostra assurda vita-mashup (un frullato di frammenti eterogenei), in cui il Collettivo digitale
che addestra ogni Singolo a rendersi
disponibile a un costante mutamento...
un nulla modificabile, ci fagocita rendendoci incapaci di distinguere i
"fatti" dai 'fattoidi", la "verità"
dalla "menzogna". E intanto si attenua la «distanza» dalle macchine...
fino a renderci quasi ibridati... automi... almeno in parte.
Così, secondo Frazzetto, l'individuo, o quel che ne rimane, si difende
tentando di dominare l'esistente mediante la replica per immagini dell'esistente: selfie, meme, Nft.
Nell'illusione di essere in contatto con
l'Universo ma in realtà nel chiuso delle echo-chambers. È quella che l'autore
definisce cerimonia del me/mondo:
una collezione di istanti impresenti...
mediati da immagini. Istanti qualunque. Con il sospetto d'una irredimibile
insensatezza.
L'angosciante analisi non prospetta soluzioni salvifiche. Se non indirette. La necessità di riappropriarsi
di miti non istantanei, la rivalutazione
della pittura, non "medium obsoleto",
ma, unica ... tra le attività umane, che
sia partita dalla preistoria... e capace
dunque di dare il senso del passato
come scrive Monica Ferrando, autrice
della prefazione.
E l'impressione che il dubbio del
non esistere che è causa di tutto potrebbe essere lenito dal buon vecchio
cogito ergo sum.