Vaffanculo. Numero di "Vaffanculo"
presenti nell'ultima edizione di Fratelli d'Italia: ventuno.
Casa. "La casa: una gran biblioteca con
una Waste Land con dedica autografa di Eliot
che mi mostrò orgoglioso. Un angolo-studio
piuttosto monacale, con la massiccia Olivetti elettrica su cui aveva composto gli ultimi Fratelli
(che emozione). E il fondamentale fax. Poi, a
contrasto, un lungo corridoio con tappezzeria a
righe e soffitti a pannelli cangianti, illuminati, da
Studio 54, che conducevano alla zona notte; lì
sotto mi inquietai davanti a un disegno di Pasolini che si era ritratto con Alberto: con le loro due
facce sovrapposte, in carboncino, simili in maniera sinistra. Ma la sorpresa maggiore fu il terrazzo, con le gardenie amorevolmente allevate".
Marchetta. Al Cimitero Acattolico di Roma
fu sepolto nel '49 Denham Fouts, "la più costosa
marchetta del mondo", secondo Arbasino, escort
protagonista di Preghiere esaudite, che aveva
soddisfatto oltre a Capote, Auden, Isherwood,
Vidal, e Beaton.
Vidal. Gore Vidal, che abitava in piazza Argentina, teorizzava d'essere venuto a stare a Roma perché i prostituti costavano poco.
Nureyev. Nureyev, che batteva Villa Borghese spesso incrociando Pasolini.
Allegrissimo. "Non eri affatto macabro / né
iettatorio, per niente / sinistro e saccente. Eri
spesso allegrissimo, e (non solo per me) simpaticissimo" (ricordo di Pasolini in Matinée).
Sessualità. "Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in tutte le città italiane grandi o piccole si trovava un'abbondante sessualità maschile spontanea e disponibile sul posto, al Nord e al Sud e al
Centro. In giardini, stazioni, cinema, teatri, varietà, lungomari,
lungofiumi, `tempietti di necessità,
viali e bastioni storici e panoramici e
metafisici: Spezia,
Verona, Lucca, Ferrara, Civitavecchia,
Piacenza, Barletta, Pordenone, Gaeta, Terni, Salerno, Livorno, Caserta, Pisa, Capannelle e Centocelle... A qualunque ora, ready-made,
on-the-spot, molto prima della retorica dei camion on the road e del vezzo di ballare in mille
dopo le 2 e le 3; e con una solidarietà proletaria
simpaticissima anche nelle città del silenzio e
nelle contrade del naif" (Memorie quasi indiscrete, la Repubblica 31 luglio 2003).
Telefono. I fan più avveduti si tramandavano
il numero di telefono di casa Arbasino in via
Gianturco 4, fra piazza del Popolo e il ministero
della Marina.
A. Sulla porta di casa due A giganti.
Stefano. Nella casa di via Gianturco Arbasino
abitava solo, col fidanzato Stefano (ma entrambi
avrebbero aborrito la parola) occasionalmente
di passaggio da Milano. "L'amico Stefano", come
veniva chiamato: ufficializzato e citato e introdotto gradualmente nella vita sociale dagli anni
Ottanta-Novanta, a Roma, anche se sicuramente circola da prima. Stefano rimane accanto ad
Arbasino fino al 2018, quando muore, nonostante sia parecchio più giovane di Alberto.
Stefano/2. Pare che Alberto avesse incontrato Stefano la prima volta sotto casa, tra gli studenti e i marinaretti. Qualcuno sostiene che fosse proprio un marinaio.
Stefano/3. Alberto e Stefano si presentavano
praticamente identici, pantaloni grigi, camicia
bianca o azzurra, cravatta regimental o a disegnini Hermès, blazer blu. Stessa erre moscia,
stesso humour.
Pvesto. Arbasino che salutava sempre con "a
pvesto, a pvesto" (che insieme ad "auguvi, auguvi" era il suo tic finale). 2. Fine