Recensioni / Scimmie in politica, gatti vip e tori vergini

Nel 2013 il topolino da laboratorio Major Tom trascorse un mese nello spazio e orbitò 477 volte intorno alla Terra. Al suo ritorno era un pozzo d'informazioni per la comunità scientifica russa, la stessa che nel '57 spedì la cagnolina Laika nello spazio. Il toro Fajardo, l'esemplare più prezioso (in termini monetari) della sua razza in Brasile, ha avuto 275.000 figli e sei doni, ma è morto vergine, lasciando al proprietario un'eredità milionaria in formato "seme congelato". La sua esistenza, triste a ben pensarci, è stata una continua eiaculazione in provetta. L'esemplare di beccogrosso Máquina Viva viaggia per il paese in una gabbia di legno laccato, gareggiando in sfiancanti tornei di canto contro altri artisti-uccelli. La gallina Anitta alleva i suoi pulcini di fronte alla stazione Flamengo della metro di Rio, e quando il municipio minaccia di allontanare lei e prole il quartiere si mobilita per salvarli. L'Ara di Spia Presley, nato sulle rive del fiume Sao Francisco, fu catturato dai trafficanti e attraversò mezzo globo fino a quando non fu salvato nel 2002 e rimpatriato. La specie era in via d'estinzione e lui era l'ultimo esemplare non catalogato su 60 al mondo.
Sono alcuni dei protagonisti dell'originale volume Vite di animali illustri, con le illustrazioni di Audrey Furlancto, a raccogliere 21 profili di animali, inclusi gli ormai onnipresenti gatti celebrity su Internet come Nora la pianista, Grumpy il gatto imbronciato, Lil Bub affetta da nanismo felino. Un affare, quello dei gatti star dei social che ha permesso a diverse persone di mollare il lavoro per diventare agenti dei loro pet. A firmare il volume è il giornalista brasiliano, esperto in reportage, Roberto Kaz, classe '82, capace di andare oltre la stesura di aneddoti colorati e stravaganti a tema faunistico per sconfinare nel rapporto che l'homo sapiens, il più evoluto (in teoria) tragli animali, intrattiene con gli altri, tra perle di empatia e mero opportunismo. Quando parla di Fajardo rivela una realtà di negoziazioni multimilionarie e intrighi politici, mentre Louro José, pupazzo di pappagallo diventato divo della tv in stile Topo Gigio, nasconde una guerra di brevetti dietro le quinte presso la più grande emittente televisiva del Paese. L'avventura di Presley, che morì senza eredi ma di cui si è messo in salvo il patrimonio genetico, offre una bella panoramica sul protezionismo ambientale.
Quella di Tiào, lo scimpanzé che prese 400 mila voti come candidato sindaco di Rio nell'88 sottolinea le falle della politica: Tiào venne infatti votato perché gli elettori erano così scontenti dei candidati da preferire uno scimpanzé, almeno lui aveva carattere, per quanto scontroso. C'è spazio anche per la dolcezza tout court. Basti pensare al gallerista brasiliano di origine rumena Jean Boghici. Quando la sua casa venne distrutta da un incendio anziché disperarsi perché parte della collezione privata di quadri (opere da milioni di euro l'una) era andata in fumo non pensava ad altro se non alla micia Nerina, morta soffocata. Venne sepolta nel giardino della dimora di campagna a Itaipava, la zona più verde di Petrópolis, avvolta in foglie di banano. Boghici pianse, le giurò eterno amore e disse che un giorno l'avrebbe ritrovata, in un'altra vita. Se non è questo amore.