Recensioni / 10 libri da leggere a febbraio scelti da Elle Decor

L'inverno non è ancora finito, portandosi via la voglia di caldi momenti dedicati al piacere della lettura, ecco allora una lista delle ultime novità editoriali da aggiungere alla nostra reading list, pronti a immergerci nelle pagine dei volumi di febbraio che toccano gli ambiti più diversi. Dall'architettura che affronta il rapporto tra forma e struttura alla lezione di un architetto contemporaneo, attraverso cinque itinerari nell'arte di costruire. O ancora dalla monografia di un progettista vietnamita, famoso per le sue bioarchitetture e l'uso di materiali naturali come il bambù, fino a una riflessione, storica e critica, sulla casa. Tra i libri da leggere questo mese un posto speciale spetta all'arte, grazie a nuovi titoli dedicati allo 'strano' rapporto tra arte contemporanea e religione o allo scenario attuale dell'artivismo, una forma di arte politica, improntata all'impegno civile e ad atti concreti e visionari, che indaga le problematiche urgenti del nostro tempo. Tra i nuovi libri da scegliere in libreria o in line non può passare inosservato quello dedicato alla maison Louis Vuitton, grazie a un viaggio all'interno dei suoi atelier di tutto il mondo, per scoprire un saper fare artigianale della moda che ha superato il tempo. E sempre a proposito di arte del fare, si segnala il design del vetro di un celebre designer finlandese. Tutta la sua opera vetraria è racchiusa in un volume che celebra l'incontro speciale a Venezia tra il design nordico e la tradizione del vetro soffiato. Tra le letture consigliate di questo mese ci sono anche un volume per scoprire i 'templi dei libri" e le loro architetture in tutto il mondo e un altro per conoscere i giardini naturalistici, dove la natura, al centro del progetto, si esprime tra piantumazioni selvagge e naturali, nell'attenzione alla biodiversità e al rispetto dell'ambiente, piuttosto che sulla base di criteri progettuali guidati dall'estetica o da ritmi 'innaturali'. Oggi molto più che una tendenza del garden design.

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Il rapporto tra forma e struttura affrontato da diversi punti di vista, nell'ambito dell'ingegneria e dell'architettura ma anche da un punto di vista culturale. È questo il tema sviluppato nel libro che si propone di “gettare una nuova luce sul ruolo dell'ingegneria strutturale nei grandi progetti di architettura moderna”, prendendo in considerazione il periodo che va dagli inizi del secolo fino alla contemporaneità. Attraverso i contributi dei vari autori ,il volume invita a riscoprire l'immenso patrimonio di buone pratiche, di innovazioni, di sperimentazioni formali e strutturali che hanno caratterizzato l'Italia della ricostruzione e ispirato molte opere recenti, come negli esempi di molti strutturisti svizzeri contemporanei. Da cosa dipende la forma di un'architettura o di un'infrastruttura? Che cosa la determina? La risposta sintetizzata nel celebre motto “form follows function” dell'architetto Louis Sullivan, diventato l'emblema dell'architettura modernista e del design industriale, introduce a una riflessione sul concetto di funzione e sull'approccio teorico e pratico di tipo funzionale che ha ispirato una buona parte dell'architettura moderna, in particolare il Movimento moderno e poi il più generico 'International Style'. Dalla critica al funzionalismo in architettura al post-modernismo e alla lezione di Aldo Rossi in "L'Architettura della città": si rompe il legame tra forma e funzione, per riconoscere che “esiste un legame indissolubile tra forma e struttura, in quanto è la stessa componente strutturale che garantisce una forma alla materialità e una continuità storica, che le garantisce in qualche modo di trascendere la temporalità fugace legata alla variabilità dell'uso e delle funzioni”, scrive Campomarzio. In questa ottica si delinea un'altra modernità, rispetto a quella canonica dell'International Style e del funzionalismo: è quella più strutturata e consolidata, caratterizzata spesso da un forte impegno civico e riformista, per la quale la tecnologia e le nuove strutture costituiscono un vero e proprio principio ordinatore e generativo, si legge ancora. Ne sono un esempio significativo la scuola di ingegneria italiana, esplorata anche attraverso una rilettura del lavoro di Pier Luigi Nervi e l'approfondimento dedicato a case history svizzere.