Recensioni / Storia

Nella nota a questa necessaria e importante ristampa, Carlo Ginzburg riflette sulla bidimensionalità della parola "prova" in italiano, riflettendo, sulla scia di Montaigne, sui due significati che la parola sottende, ovvero "convalidare" e "tentare", e sottolineando come la grammatica della prova sia quella di una verifica incessante sui documenti. «Si va a tentoni, come il costruttore di violini che procede battendo delicatamente le nocche sul legno dello strumento» riassume Ginzburg dando un'immagine plastica del lavoro dello storico, o quantomeno del metodo che lui ha sempre seguito assecondando la natura «artigianale» del suo mestiere. I saggi che compongono questo volume, dedicati, a testimonianza dello sguardo ampio e permeabile di Ginzburg, ad Aristotele e al rapporto tra storia e retorica, a Lorenzo Valla e alla Donazione di Costantino, a Flaubert e Proust o al rapporto tra Warburg e Picasso, sono l'ennesima prova di quanto la riflessione sul metodo storico sia uno dei nodi centrali per raddrizzare e addomesticare il nostro sguardo sul mondo.